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GRAND BUDAPEST HOTEL: UNA “STUPEFACENTE” COMMEDIA DA NON PERDERE

The_Grand_Budapest_Hotel_3di Mattia S. Gangi (AG.RF 08.04.2014) ore 21:29

(riverflash) – Finalmente nelle sale italiane, il 10 Aprile 2014 arriva in prima visione Grand Budapest Hotel, il nuovo film di Wes Anderson (acclamato regista di I Tenebaum, Fantastic Mr.Fox e Moonrise Kingdom), già vincitore del Gran Premio della Giuria allo scorso Festival di Berlino. Sin dagli elementi preliminari, la frizzante commedia di Anderson sembra attirare su di sé grossa curiosità all’interno della scena internazionale; chi ha avuto il privilegio di vederlo in anteprima parla, infatti, di una vera e propria “chicca” per i cultori del genere e, contemporaneamente, di un prodotto perfettamente godibile dal grande pubblico. Cerchiamo di capire insieme quali sono gli elementi che sembrano anticipare il successo di questo nuovo lavoro.

Sembra impossibile non iniziare dal cast, eccezionale, che mette insieme nomi noti della commedia americana  (Ralph Fiennes, Bill Murray, Saoirse Ronan, Tony Revolori,) e grandi interpreti provenienti da altri generi come Jude Law, Owen Wilson, Tilda Swinton, Willem Dafoe, F. Murray Abraham, Adrien Brody, Léa Seydoux, ed Edward Norton. In secondo luogo sicuramente la storia, eccentrica, che – rispondendo in pieno allo stile del regista – unisce in una soluzione altamente efficace fiaba, realtà e mitologie locali.

Gustave H ( un fantastico Ralph Fiennes) è il leggendario proprietario del famoso “Grand Budapest Hotel”, antico ritrovo di nobili ed uomini potenti in un passato ormai decaduto, ed ora teatro delle principali vicende che turbarono l’Europa nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali. Ambientata nell’immaginaria città di Zubrowka (dove si ritrovano alcuni elementi di Praga) la vicenda principale narra la storia della contessa Céline Villeneuve Desgoffes und Taxis (Tilda Swinton) – una tra le storiche ospiti dell’hotel ed amante di Gustave – che muore improvvisamente e lascia in eredità un prezioso dipinto. L’annuncio dell’ingente eredità mette in moto una serie di spassose vicende che riguardano, in un modo o nell’altro, la famiglia della nobildonna ed in particolar modo il figlio (Adrien Brody) che durante la storia decide di arruolarsi in uno strano esercito pseudo-nazista.

Raccontato in capitoli, o mini-storie, l’ultima avventura cinematografica di Anderson ricalca insomma i grandi classici della commedia mettendo in moto un susseguirsi di colpi di scena, equivoci e intrighi. Il tutto, unito all’interpretazione di alcuni tra i migliori interpreti della nuova generazione hollywoodiana, restituisce un risultato assolutamente da non perdere.

Alcune curiosità: il ruolo del protagonista Gustave doveva inizialmente essere affidato a Johnny Depp; il film è stato interamente girato in Germania; il film è stato premiato con l’Orso d’argento al Festival di Berlino 2014.

 

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