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GLI INCONTRI IN ACCADEMIA, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma

 

Cattura3di Sabrina Sciabica (AG. RF. 08.02.2016)

(riverflash) – L’idea di riunire l’insegnamento delle tre arti della pittura, scultura e architettura, nasce in Italia intorno al 1500 dai pittori Girolamo Muziano e Federico Zuccari, con la fondazione dell’Accademia di San Luca. Oltre all’insegnamento, l’obiettivo della scuola era offrire ospitalità e scambio culturale agli artisti e, nel giro di pochi decenni, essa divenne oltre che un modello didattico, un punto di riferimento a livello europeo per i giovani in cerca di una formazione illustre e completa. Nel 1840 le viene assegnata la sede di via di Ripetta denominata “ferro di cavallo” per via della sua forma rientrante rispetto agli edifici della stessa via e, nel 1870, si realizza il processo di indipendenza che la trasforma da un’istituzione pontificia ad una scuola nazionale, oggi denominata Accademia di Belle Arti di Roma.

Questo luogo di studi e di ispirazione è, oltre che una delle Accademie più apprezzate al mondo, come testimoniano le numerose iscrizioni di studenti italiani e stranieri, ancora oggi luogo di dibattiti e approfondimenti culturali. In particolare, si segnalano gli Incontri dell’Accademia, organizzati e condotti dal professore Giuseppe Modica che, alla docenza di Pittura, affianca una proficua produzione artistica e ha esposto, nell’ultimo anno, alla Nuova Pesa di Roma e alla Galerie Sifrein di Parigi.

L’Aula Magna dell’Accademia ha ospitato nel mese di gennaio Carlo Guarienti, pittore, incisore e scultore dalla vena metafisica. Da una personalità eclettica, apprezzata a livello internazionale, abbiamo ascoltato il racconto di una vita dedicata alla creazione, gli aneddoti delle sue celebri conoscenze (tra le quali si annoverano Burri e de Chirico) e le più recenti sperimentazioni, come l’uso dell’ingobbio (una tecnica di lavorazione di terracotta e ceramica tramite uno strato di copertura decorativa).

Per domani 9 febbraio alle 10,30 è previsto il saluto della Direttrice Tiziana D’Acchille e la presenza di Ruggero Savinio. Figlio di Alberto Savinio e, dunque, nipote di Giorgio de Chirico, Ruggero è stato pittore e scrittore. La sua formazione culturale avviene alla Sapienza seguendo studi letterari ma, cresciuto in un ambiente intriso di arte, è stato inevitabile per lui cominciare a dipingere. Trascorre parecchi anni tra Parigi, Milano, poi in Svizzera per tornare nuovamente a Roma dove, a seguito di numerose esposizioni internazionali, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna gli dedica una intera rassegna nel 2012.

Sarà interessante ascoltare dal vivo le esperienze del maestro, che già dall’età di 13 anni frequentava lo studio dello zio Giorgio, e comprendere appieno il suo stile, rielaborato e differente rispetto a quello dei più celebri parenti, così descritto in un’ intervista:

“[…] le ombre. Lo zio diceva: scurisci, scurisci, c’è sempre tempo per schiarire. È il tratto saturnino che mi ha spinto verso l’oscurità e il disfarsi della materia. Solo ciò che muore può reclamare di essere stato vivo, di avere avuto una storia e un luogo da cui nascere. E se mi volto indietro mi penso come quei “nati sotto Saturno” che nella lieve malinconia e infelicità si sono dedicati, anima e corpo, al farsi dell’immagine. Per abitarla ed esserne abitati”.

Queste lezioni-conferenze, rivolte principalmente agli studenti, sono aperte e gratuite e si rivelano, quindi, un’occasione preziosa per incontrare le figure fondamentali dell’arte contemporanea, sia per gli appassionati ed esperti del settore, che per un pubblico meno colto ma curioso di scoprire figure chiave della storia dell’arte italiana.

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