AG.RF.(MP).18.09.2016
“riverflash” – Sono tanti i giovani italiani, laureati e specializzati, che in Italia non trovano lavoro. E allora inseriscono il loro curriculum nel portale Eures della Commissione Europea, con la speranza di poter trovare un’occasione di impiego in qualche paese europeo. Nei 28 Paesi dell’Unione Europea infatti, sono quasi 2mln i posti disponibili che comprendono anche lavori più “rari”. Tutto ciò accade perché in Italia, i concorsi pubblici sono pressoché inesistenti e se ad esempio viene indetto un concorso per 5 posti da infermiere, a presentarsi sono migliaia di candidati per quella che sembra una “missione impossibile). Nel nostro Paese c’è un altissimo tasso di disoccupazione, specialmente tra i giovani in età compresa tra 15 e 24 anni, e la percentuale dei disoccupati, è attualmente attestata, attorno al 39%. Ecco perché viene visitato e “utilizzato” il sito https://ec.europa.eu/eures/public/it/homepage, per trovare qualsiasi tipo di lavoro: dall’ingegnere, al designer, passando per il giornalista… e molti altri. Attualmente ci sono 1.131.385 offerte di lavoro, cifra che cambia di giorno in giorno tra nuove entrate e uscite per posti occupati. E gli italiani, nemmeno a dirlo, sono in testa alla classifica dell’immissione di curricula, con ben 273.702 candidature. Ma quali sono “i titoli” più gettonati, e qual è il livello di istruzione dei candidati? Ben 52.416 hanno una laurea magistrale, 44.394 la laurea di primo livello, 20.228 un diploma professionale post-secondaria, 16.723 hanno il diploma di scuola superiore, 5.645 il dottorato di ricerca e 4.082 l’istruzione di base (per noi, la famosa “terza media”). Tra i paesi più “desiderati” da chi ha messo il curriculum, il Regno Unito è ancora in testa nonostante la Brexit con 76mila candidature. Seguono in ordine di preferenza Germania, Svizzera, Svezia, Austria, Paesi Bassi, Norvegia, Belgio, Spagna e – al decimo posto su 28 paesi – l’Italia. Tra le occupazioni più desiderate ci sono il cameriere, l’insegnante di lingue, l’assistente amministrativo, l’impiegato, l’architetto, il tecnologo dell’informazione. I laureati in economia, ingegneria, informatica, scienze della salute, e così via seguono percorsi propri e comunque hanno un elevato numero di possibilità, specie se conoscono almeno due-tre lingue e sono disposti a viaggiare. Insomma, i “nostri” giovani, sono disposti a tutto pur di lavorare, a lasciare famiglia e amici per emigrare e provare una nuova esperienza, salvo poi, rientrare in Italia, dopo qualche anno. Una cosa è certa ed emerge chiaramente dal “numero” di domande inserite nel portale: viste le difficoltà lavorative nel nostro Paese, molti si armano di “coraggio” e sono pronti a “rischiare”, guardano all’Europa, per trovare una destinazione che possa soddisfare la propria ambizione o meglio diritto al lavoro…
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