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GIOCARE PER LA SQUADRA DELLA PROPRIA CITTA’, LA STORIA DI SIMONE SCUFFET

1422454_10202704767047548_516355536_nUn ragazzo come tanti, che ogni mattina si siede tra i banchi di scuole dell’Istituto Deganutti di Udine, quarto anno di ragioneria.
Lui è Simone Scuffet. Forse ai meno attenti non dice ancora niente, ma il portiere classe 1996 di proprietà dell’Udinese, ha già collezionato 4 presenze in prima squadra, 2 in campionato e 2 in Coppa Italia.
L’emozione del debutto è freschissima, la lucidità del parlare con orgoglio dell’essere friulano ed italiano il pregio che colpisce di più: “Quella dell’esordio in Serie A è un’ enorme emozione – dichiara ai microfoni de “La Giovane Italia” – Un grande passo per avvicinarmi al mondo dei professionisti che fino a quel momento vedevo da lontano. Appena entrato in campo mi sono subito concentrato sulla partita. È un grande orgoglio vestire la maglia della propria città, maglia che ho vestito nel settore giovanile per moltissimi anni. Per molti anni questa regione non aveva portato nessun giocatore in Serie A con l’Udinese”. Consapevolezza anche del momento attuale del calcio italiano: “Ultimamente sta dando maggiore spazio ai giovani italiani dei vivai. Per me questo è un passo avanti, perchè tutti i giovani che possono dimostrare il loro valore stanno dando una grossa mano alle società che hanno problemi economici e che quindi non possono spendere grandi cifre“.
La maglia azzurra ed i sogni di chi ha debuttato (solo per fare un confronto di numeri) prima di un certo Buffon, sono il passato recente e l’idea per il futuro, ma soprattutto uno splendido presente: “La Nazionale , specialmente l’anno scorso,mi ha dato grandi possibilità di giocare competizioni importanti, che non si giocano tutti i giorni. Penso che il sogno di chiunque sia quello di raggiungere la Nazionale maggiore; io continuo a lavorare giorno dopo giorno per migliorare, aspettando che mi vengano date le opportunità. I paragoni non mi piacciono molto, comunque cerco di imparare molto da Handanovic, che l’ho visto qui ad Udine e penso abbia una tecnica eccezionale”.

 

 

Anche mister Matiussi, allenatore della Primavera bianconera, ha le idee molto chiare sull’ultimo gioiello friulano: “Ho avuto la fortuna di allenare Simone l’anno scorso che era ancora negli Allievi e ha giocato titolare in Primavera praticamente in tutta la stagione. Sicuramente il gran campionato che ha fatto, lo ha portato in prima squadra.
È un ragazzo straordinario, molto umile, che si impegna tantissimo; anche lui, come la maggior parte dei giocatori friulani, è taciturno, ma molto serio. Se, come credo, manterrà i piedi per terra come sa fare, potrà sicuramente fare molto bene
“.

 

 

Il Responsabile del Settore Giovanile dell’Udinese Angelo Trevisan, che l’ha seguito fin da quando era piccolo, rivela un retroscena: “Quando giocava negli Esordienti, non volevamo confermarlo perchè sembrava che prendesse le cose con sufficienza, era un po’ addormentato; poi ci siamo resi conto che il fatto di vedere tutto con tranquillità è una sua caratteristica, e secondo me è un pregio. Giocare davanti a duemila o centomila persone per lui non fa differenza, l’emozione è la stessa.
Quando a giugno di qualche anno fa dovevamo decidere chi scegliere tra lui e Facchin (che oggi gioca al Pordenone), Del Piccolo, il preparatore dei portieri, mi disse di tenere Scuffet perchè aveva un gran potenziale; io jo ascoltato il suo consiglio ed ora posso dire che abbiamo fatto benissimo
“.

Francesco Guerrieri

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