30 Set 2013
FRANCIA, PUGNO DI FERRO CONTRO I ROM
FT AG RF 30.09.2013
PARIGI (RIVER FLASH)- “Non ci sono soluzioni alternative allo smantellamento progressivo dei campi occupati dai rom e al loro rinvio alla frontiera. L’integrazione interessa solo ad alcune famiglie”.
Le parole lapidarie del ministro degli Interni francese Manuel Valls confermano la politica dal pugno di ferro dell’amministrazione francese verso i nomadi.
Meno di una settimana fa era stata Nathalie Koschiunko-Morizet, la candidata del centrodestra alle municipali di Parigi di marzo 2014, a puntare il dito contro i nomadi della capitale: “ho l’impressione che molestino i parigini”, e a promettere il ripristino delle ordinanze contro “l’accattonaggio aggressivo” come parte di un dispositivo che punta all’espulsione delle bande di rom che tentano di depredare la popolazione. Ora tocca al ministro Valls rincarare la dose, proprio lui che, dopo le parole della candidata dell’Ump, invitava a “stare attenti” e a “evitarne la criminalizzazione”. Il ministro deve rispondere alle accuse delle associazioni per i diritti umani, dal “Movimento europeo contro il razzismo”, che definisce di “estrema gravità” le sue parole, a “Francia terra d’Asilo” che ne denuncia “l’irresponsabilità e l’ipocrisia”.
“Smantellare i campi in quel modo, sbattere dei bambini in mezzo a una strada serve a distruggere tutto il lavoro svolto dalle associazioni e dai volontari, siamo costernati”, ha scritto Le Monde riferendosi invece all’erede Hollande. “Con questa nuova caccia ai rom, siamo ripiombati nella più sordida tradizione sarkozysta” ha attaccato ancora l’Npa, il Nuovo partito anticapitalista, di estrema sinistra. I mugugni crescono anche all’interno del governo, con i Verdi, alleati decisivi, che accusano: “Gli sgomberi contraddicono una delle promesse del presidente”.