3 Dic 2013
FRANCIA: PROTESTA CONTRO HOLLANDE PER L’AUMENTO DELLE TASSE SUI MANEGGI D’EQUITAZIONE
AG.RF 02.12.2013
(riverflash) – Quando uno Stato vuole sopravvivere ai tempi che sono cambiati fa strage dei cittadini. Strage per modo di dire, perché nell’immediato nessuno viene ucciso, ma sicuramente viene danneggiato. Il modo di ucciderli è sempre lo stesso: strozzarli, ossia togliere loro l’aria con le tasse. Stavolta non parliamo dell’Italia, ma della Francia, come noi alle prese con un monumentale apparato statale da mantenere. Il presidente Hollande pensa di tassare i maneggi dove viene praticata l’equitazione. Una delle glorie transalpine e non certo uno sport riservato ai ricchi abitanti delle città, ma anche ai borghesi che vivono in campagna senza disdegnare di essere coltivatori diretti.
Per protestare contro l’aumento delle tasse sui maneggi, lo scorso 24 novembre migliaia di appassionati di equitazione hanno sfilato per le vie di Parigi accompagnati dai loro pony e cavalli. I gestori delle scuole di equitazione sostengono che la decisione del governo costringerà molte attività a chiudere. A gennaio la Francia prevede di triplicare l’imposta sugli utili dei maneggi per allinearsi alla normativa comunitaria, ma i manifestanti ritengono che la misura possa sacrificare un elemento importante della cultura rurale francese. I manifestanti hanno brandito cartelli contro il presidente Francois Hollande in cui si attaccava l’inquilino dell’Eliseo per le continue proteste contro le tasse che deve fronteggiare da molti segmenti della società. Il Senato ha votato la scorsa settimana contro la proposta di aumento delle tasse, esprimendosi a favore di un’imposizione fiscale invariata. Una bocciatura per Hollande, ma il tentativo di salvare l’attuale asfittico sistema euro/americano continua, purtroppo.