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FINITA LA SPERANZA: VALERIA SOLESIN E’ MORTA

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AG.RF.(redazione). 16.11.2015

 “riverflash” – La speranza era sempre rimasta viva in queste ore ma è arrivata la tragica notizia proprio dal padre di Valeria Solesin: “Mia figlia è morta”. E’ stato proprio il padre della 28enne veneziana a dichiararlo, spiegando che la ragazza che inizialmente risultava dispersa a seguito dell’attacco di venerdì sera al Bataclan e non risultava nella lista delle persone decedute, purtroppo era stata colpita mortalmente, durante l’attacco dei terroristi. Ora che anche la Farnesina ha confermato la notizia, sono svanite anche le ultime speranze e la famiglia sta attendendo le istruzioni per poter raggiungere la Francia per il riconoscimento della figlia, mentre il fidanzato della ragazza e gli altri due amici, stanno attendendo il loro arrivo. Dopo il riconoscimento ci saranno i regolari esami che vengono previsti come l’autopsia e lo scambio di informazioni con le autorità italiane. La mamma di Valeria, sconvolta, la ricorda così: “Era una persona, una cittadina, una studiosa meravigliosa. Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare: spero solo che mi possa rimanere almeno un ricordo di lei”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato ai genitori un messaggio in cui ha espresso tutto il suo  cordoglio e solidarietà, anche da parte dell’Italia intera: “Valeria era figlia d’Italia e d’Europa. È stata uccisa da mano barbara, fomentata da fanatismo e odio contro la nostra civiltà, i suoi valori di democrazia, di libertà e di convivenza. Valeria è stata uccisa, insieme a tanti altri giovani, perché rappresentava il futuro dell’Europa, il nostro futuro”. Anche il presidente del Consiglio,  Matteo Renzi, ha voluto ricordare la giovane ricercatrice che studiava alla Sorbona e a tale proposito, ha affermato di voler istituire una borsa di studio, per ricordare le sue straordinarie qualità”. Valeria, 28 anni, di Venezia, viveva da 4 anni a Parigi, era dottoranda borsista in Demografia alla Sorbona. Una ragazza tenace e solare che aveva fatto carriera a tempo di record. Cresciuta nel cuore di Venezia, a Cannareggio, era diventata cittadina del mondo. Dopo il diploma al liceo scientifico ‘Benedetti’ di Venezia, si era trasferita a Trento dove si è laureata in sociologia. Da qui era andata per un dottorato nella Ville Lumière, per proseguire i suoi studi, approfondendo il ruolo della donna divisa tra lavoro e famiglia. In pochi anni aveva già pubblicato alcuni saggi. Dai suoi amici era considerata uno dei cosiddetti “cervello in fuga” perché in Italia non trovava spazio per affermarsi. Tutto ciò, fino all’ultima sottile speranza di trovarla ancora in vita, quando il fidanzato della ragazza ha chiamato il padre di Valeria, annunciando: “E’ morta purtroppo”.

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