27 Dic 2013
FINANZIAMENTO PUBBLICO AI GIORNALI IN CRESCITA, DA 137 MILIONI A 175. SORRIDE «L’UNITÀ»
AG.RF 27.12.2013 (ore 12,42)
(riverflash) – I giornali vendono sempre meno copie e questo mette paura alla sinistra che ha sempre preteso di influenzare l’informazione. Mette paura anche alla destra, i cui fogli di carta stampata fanno in gran parte riferimento a Silvio Berlusconi, che potrebbe smantellare il suo baraccone politico.
In tempi di spending review il Gorverno delle piccole intese ha deciso di spendere i soldi degli italiani aiutando i giornali in crisi, anche se vengono letti sempre meno, ma sono serbatoi di posti di lavoro, quindi di voti. Così il finanziamento pubblico all’editoria è passato dai 137 milioni di euro del 2013 ai 175 milioni di euro del 2014.finanziamento editoria, L’Unità,
Nel 2012 il terzo quotidiano in classifica per accesso ai soldi pubblici è stato L’Unità con un finanziamento di 3.615.894 di euro. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924 e storicamente organo del Partito Comunista Italiano, ore è di proprietà di Nuova Iniziativa Editoriale s.p.a., che nel 2012 disponeva di 85 dipendenti di cui 1 dirigente, 23 impiegati e 61 giornalisti. La media vendite del 2012 rispetto al 2011 è diminuita del 19% con una perdita di 7.529 copie, passando da 38.656 a 31.127 copie vendute. Dal 2011 al 2012 i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono scesi a 12.023.088 euro rispetto a 15.189.629. La perdita, a livello di risultato netto dopo le imposte, nonostante i generosi finanziamenti pubblici, è stata di 4.637.124. Un buco di gestione che avrebbe costretto un qualsiasi imprenditore a portare i libri in tribunale, ma L’Unità è come il PD: fa miracoli, sul tipo di governare senza vincere le elezioni.
Nella relazione sulla gestione e sull’andamento economico e finanziario dell’esercizio 2012, a scusa del disastroso bilancio, L’Unità rivela: “Il quadro economico del paese continua ad essere poco rassicurante. Le stime sulla crescita del PIL nel 2012 e nel 2013 sono state più volte riviste verso il basso e i provvedimenti sulle recenti manovre fiscali e finanziarie incideranno pesantemente sui consumi interni e sul mercato del lavoro“.
Nessuna paura, il finanziamento pubblico all’editoria è aumentato e il PD è sempre pronto a coprire i buchi di gestione con i soldi degli italiani.