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FAMIGLIE ITALIANE SEMPRE PIU’ POVERE

AG.RF.(MP).28.01.2014.ore(6.55)

“riverflash” – La notizia arriva da un’indagine della Banca d’Italia che ha evidenziato come tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare sia calato del 7,3%, mentre la ricchezza media è diminuita del 6,9%. Attualmente la percentuale che riguarda i cosidetti “poveri”, è salita dal 14% del 2010, al 16% nel 2012, anche se occorre dire che un povero su tre è immigrato. L’indagine di Bankitalia è relativa agli ultimi due anni in cui la soglia di povertà si è attestata su un reddito di 7.678 euro netti l’anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone). Inoltre dai dati è emerso anche che la metà delle famiglie, vive con meno di 2000 euro al mese. Nel 2012 il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è risultato in media pari a 30.338 euro, circa 2.500 euro al mese. Il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà ha un reddito inferiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese). Circa 1 famiglia su 4 (26,1%), ha almeno un debito per un totale medio di 51.175 euro (nel 2010 erano il 27,7% per un ammontare medio di 43.792 euro). Quali sono le famiglie più indebitate? Quelle con un reddito medio alto, il cui capofamiglia ha meno di 55 anni e generalmente è un lavoratore indipendente o con un elevato titolo di studio. Il motivo dell’indebitamento, scaturisce in genere dal mutuo per la casa e la ristrutturazione dei mobili. Stanno diminuendo le famiglie che hanno una casa di proprietà: nel 2012 sono l’,2% in meno rispetto al 2010 a fronte di un aumento dei nuclei in affitto e in usofrutto (0,7 e 0,5 punti percentuali ciascuno). L’abitazione di residenza risulta di proprietà per il 67,2% delle famiglie mentre è in affitto per il 21,8%, occupata a uso gratuito per il 7,4, in usufrutto per il 3,3 e a riscatto per il restante 0,3%. Infine è stato anche evidenziato come la ricchezza in Italia sia sempre più concentrata. Il 10% delle famiglie più ricche, infatti, “vanta” il 46,6% della ricchezza netta totale (45,7% nel 2010). La quota di famiglie con ricchezza negativa è invece aumentata al 4,1% dal 2,8% del 2010. La concentrazione della ricchezza è pari al 64%.

Fonte: QN

 

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