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FALLITA LA MEDIAZIONE DEL GOVERNO PER EVITARE IL RIDIMENSIONAMENTO DI AST

terni corteoAG.RF 09.10.2014 (ore 10:25)

(riverflash) – Trattativa fallita tra i vertici della ThyssenKrupp, titolare della AST (Acciai Speciali Terni), per evitare il ridimensionamento del polo industriale umbro.

Il ministro dell’Industria Federica Guidi ha presentato nella serata di ieri una proposta alla AST che prevede un cambio del piano industriale con meno esuberi, da 550 a 290, 110 milioni di investimento, lo spostamento spostamento a Terni della linea di laminazione di Torino, mobilità volontaria incentivata e ricollocamento dei lavoratori. Sarebbero poi confermati apprendistato e contratti a termine. Si tratterebbe di una mediazione che consente il mantenimento di importanti istituti contrattuali e il rinvio al confronto in sede aziendale per altri istituti del contratto integrativo. Azienda e sindacati stanno stanno valutando il piano.

La risposta della ThyssenKrupp è arrivata dopo la mezzanotte: l’amministratore delegato di AST ha respinto al mittente il piano proposto dal ministro Guidi e dal sottosegretario Del Rio; a quel punto è diventata del tutto irrilevante la presa di posizione dei sindacati che, pure, avevano riscontrato delle criticità ma che erano disposti ancora trattare ; difronte alla netta chiusura della Morselli, indisponbile a fare qualsiasi tipo di concessione dichiarando ” irricevibile ” la mediazione del governo, si sono spente le residue speranze di poter arrivare al famoso ” accordo positivo “, tanto sbandierato dalla Morselli medesima. La quale, fin da questa mattina potrebbe far ripartire la procedura di mobilità.

Una clamorosa sconfitta anche per il governo che era convinto di chiudere con un accordo che accontentasse le parti.

Lo scorso 4 ottobre Davide Sassoli (PD), vicepresidente del Parlamento Europeo aveva affermato, commentando lo stallo che si è verificato la notte di venerdì 3 ottobre nella trattativa sul piano industriale per il rilancio delle acciaierie di Terni: “L’amministratore delegato dell’AST non può pensare che questo sia un paese in svendita e ha il dovere di rispettare gli accordi assunti in Europa su investimenti e obiettivi strategici. L’AST sembra voler puntare solo al taglio del personale mentre ha il dovere di promuovere un piano industriale per un’azienda di qualità, tutt’altro che decotta, che non può subire ulteriori ridimensionamenti”.

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