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ENRICO LETTA A MONTECITORIO CANCELLA CON UN COLPO DI SPUGNA LA POLITICA DI MARIO MONTI: NIENTE IMU A GIUGNO

(riverflash) – In un pomeriggio Enrico Letta cancella con un colpo di spugna la via politico-economica scelta dall’ex-premier Mario Monti. Ridurre le tasse per rilanciare le imprese ed evitare di affondare le mani nelle tasche degli italiani, che troppo impoveriti dalla gabelle montiane hanno ridotto drasticamente i consumi. In tal senso l’affermazione fatta oggi dal premier nel suo discorso a Montecitorio: “Senza crescita e coesione l’Italia è perduta. Il Paese può farcela, ma deve ripartire. Non si possono più chiedere sacrifici solo ai soliti noti. Noi saremo seri e credibili sul risanamento  dei conti pubblici: basta con i debiti scaricati sulla vita delle generazioni successive, ecco perché la riduzione fiscale senza indebitamento sarà un obiettivo a tutto campo. Serve una politica industriale moderna che valorizzi i grandi attori ma anche piccole e medie imprese che sono il motore di sviluppo. Si deve investire su ambiente e tecnologia”.

Ridurre la pressione fiscale significa chiudere nello scantinato i due cavalli di battaglia di Mario Monti, Equitalia e IMU. A proposito della società che riscuote i tributi con mezzi eccessivamente intimidatori, Enrico Letta ha affermato: “La parola Equitalia non deve provocare dei brividi quando viene evocata”. Quanto all’IMU, a giugno non verrà pagata, nonostante il colpo di coda del precedente esecutivo che l’ha trasformata in imposta ordinaria togliendole il crisma di misura straordinaria. Su questo argomento Silvio Berlusconi, fautore dell’alleanza che ha consentito la formazione del governo, non ammette deroghe: “Per noi la restituzione dell’IMU è conditio sine qua non”.

Altro colpo di spugna all’accoppiata Monti-Fornero da parte di Enrico Letta: “È necessario lavorare per un allentamento del patto di stabilità interno e serve una rinuncia all’inasprimento dell’IVA. Con gli esodati la comunità nazionale ha rotto un patto, va trovata una soluzione strutturale, è un impegno prioritario di questo governo ristabilirlo”.

Il premier ha quindi parlato di obiettivi per risollevare l’Italia, con il lavoro al primo posto: “La grande tragedia di questi tempi, soprattutto al Sud, che sarà la prima priorità del mio governo, è il lavoro. Solo con il lavoro si può imboccare la via di una crescita non fine a se stessa”.

Altro obiettivo è rivedere i rapporti con l’Europa, cercando di rinsaldarli: “Non ci possono essere vincitori e vinti se l’Europa fallisce questa prova. Saremmo tutti perdenti. Se io otterrò la fiducia visiterò in un unico viaggio Bruxelles, Berlino e Parigi. Per dare il segno che il nostro governo è europeista. La risposta è una maggiore integrazione verso un’Europa federale”.

Letta ha annunciato che il primo decreto del suo governo sarà l’abolizione dello stipendio dei ministri per quei membri del governo che godano già delle mensilità da parlamentari, deputati o senatori che siano.

Il Presidente del Consiglio incaricato ha esternato ai deputati il desiderio di cambiare la legge elettorale abolendo il «Porcellum» e ripristinando le preferenze: “Bisogna che la legge elettorale sia in grado di garantire governi stabili per restituire legittimità al Parlamento e ai singoli parlamentari. Occorre perlomeno il ripristino della legge elettorale precedente”.

Angelino Alfano, vice-premier e ministro degli Interni. Testimonia la tenuta del nuovo patto di maggioranza: “Condivido il discorso di Letta dalla prima all’ultima parola”.

Enrico Letta non dimentica nel duo discorso i fucilieri di Marina, Latorre e Girone, trattenuti in India in attesa di essere processati: “Lavoreremo per trovare una soluzione dignitosa e rapida alla vicenda dei marò trattenuti in India per favorire un loro rientro in Italia”.

AG.RF  29.04.2013

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