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ENCICLICA «LUMEN FIDEI» DI PAPA FRANCESCO SU TRACCIA DI BENEDETTO XVI

(riverflash) – Questa mattina papa Francesco ha pubblicato l’Enciclica “Lumen fidei” che è stata realizzata con la costante collaborazione e una prima scrittura del suo predecessore Joseph Ratzinger. L’opera è stata suddivisa in quattro capitoli, con l’aggiunta di una introduzione e conclusione. L’Enciclica inizia con l’introduzione divisa in due parti fondamentali: la prima descrive l’esistenza dell’uomo, di aiutarlo in un’ epoca difficile, poiché la ricerca del credere è sempre più lontana ed è vista come illusione, poi la seconda parte invece illustra l’ampiezza degli orizzonti, che solo la fede può dare e proprio per questo che si configura come dono di Dio. Finita l’introduzione con la frase di Papa Francesco “Chi crede, vede”, si da il via al primo capitolo che è basato quasi completamente sulle parole di Giovanni. In questa parte si fa riferimento alla figura di Abramo e la fede viene vista come ascolto della parola di Dio. Inoltre l’uomo è chiamato ad uscire dal suo stato di isolamento ed aprirsi ad una nuova promessa del futuro. Si prosegue descrivendo anche la Paternità, definendo che Dio non è assolutamente estraneo ma si mette nei panni di padre e dona ai suoi fedeli solo tanta bontà che è alla base di tutto. Il secondo capitolo riprende il forte legame che si instaura tra la fede e la verità. “La fede senza verità non salva. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità” questa è una delle frasi più importanti di questa seconda parte, che vuole soffermarsi sulla necessità di richiamare un legame con la fede, poiché oggi la tecnologia tende ad accettare solo la verità della scienza. Gli ultimi due capitoli vengono sviluppati sul discorso tra la fede e la religione. In questa ultima parte la verità comune fa paura, invece la verità deve essere quella di Dio, dove non c’è violenza, e non c’è sofferenza. La fede quindi non è intransigente, e per questo il credente non è arrogante. Nell’Enciclica inoltre il papa lascia anche un appello “Non facciamoci rubare la speranza, non permettiamo che sia vanificata con soluzioni e proposte immediate che ci bloccano nel cammino”.

 

di Daniele Giacinti  (AG.RF  05.07.2013)

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