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EMERGENZA MIGRANTI: AL TAVOLO DEL VERTICE UE, LA RICETTA DI CONTE IN 10 PUNTI

AG.RF.(redazione). 25.06.2018

“riverflash” Determinazione e chiarezza più modi pacati. Si è presentato così Giuseppe Conte al tavolo dei 16 Paesi membri dell’Ue dopo giorni di grande tensione tra Italia e Francia e dopo la “tentazione” del governo italiano di disertare il summit di Bruxelles, seguito alla diffusione della bozza di un preaccordo franco-tedesco sui migranti. Jean-Claude Juncker ha accolto il premier con un abbraccio e un sorriso, Emmanuel Macron l’ha ascoltato con attenzione, mentre parlava della “sua” ricetta, e alla fine Conte ha commentato positivamente con un tweet,  l’esito della riunione informale che si è conclusa conclude con una tregua, ma senza un’intesa, in vista del Consiglio europeo di giovedì. “Rientriamo a Roma decisamente soddisfatti. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso” ed ha annunciato che l’Italia avrebbe presentato da lì a poco una proposta “completamente nuova, basata su un nuovo paradigma” di soluzione dei problemi della migrazione. Il premier Conte ha dunque ottenuto che si rifinanzi il Trust fund Africa (il Fondo fiduciario) per la Libia ed è stato confermato il sostegno europeo alla guardia costiera libica e agli accordi in essere con il governo libico, oltre al riconoscimento sostanziale della leadership italiana. Il documento portato a Bruxelles si intitola ‘European multilevel strategy for migration’ (6 premesse e 10 obiettivi)e si basa su un presupposto irrinunciabile: “Chiunque sbarchi in Italia, sbarca in Europa”. E su di un avvertimento: “Schengen è a rischio”. Complessivamente, il documento è stato giudicato positivamente anche dal “nemico” Macron: “E’coerente con l’insieme delle discussioni portate al tavolo dagli altri Paesi Ue”. Dallo scontro aperto tra Francia e Italia, si è dunque passati al riconoscimento formale di Conte da parte di Macron che però punta il dito contro chi cerca di “strumentalizzare la situazione dell’Europa per creare una tensione politica e giocare con le paure”. Ma qual è il punto cardine della proposta italiana? La richiesta di istituire “centri di protezione” nei diversi Stati dell’Unione e nei Paesi di transito in Africa, come Niger e Libia. L’Italia chiede anche più aiuti per i Paesi africani che combattono la tratta di esseri umani, oltre a invocare “sanzioni finanziarie” per gli Stati dell’Ue – come Ungheria, Polonia e altri paesi dell’Europa centrale – che non accettano le quote di rifugiati. Altro punto fondamentale inserito nel documento è il superamento del regolamento di Dublino. “L’obbligo di salvare vite non può diventare l’obbligo di gestire le domande d’asilo per conto di tutti”. Dall’opposizione arrivano comunque le critiche: per il segretario reggente del Pd Maurizio Martina, “non c’è nessun ‘cambio radicale’ nel documento italiano, da anni si lavora  su questi punti: oggi però l’Italia è più isolata e l’Europa più divisa anche per colpa delle vostre pericolose iniziative di propaganda”.

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