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SCENARI PREOCCUPANTI IN ATTESA DEL RISULTATO DELLE ELEZIONI IN LIBIA

LIBYA-VOTEdi Damiano D’Amico – AG.RF 26.06.2014 (ore 10:54)

(riverflash) – In Libia, la ex nostra quarta sponda, si stanno svolgendo le elezioni per cercare din formare un nuovo Governo mentre il paese continua a essere sconvolto da scontri tra esercito laico e bande di islamici. Nel 2011 la mossa voluta della Francia e degli USA di far cadere Gheddafi si è rivelato un tragico errore, sicuramente per noi italiani, dal momento che abbiamo ricevuto un afflusso maggiorato di profughi. Sempre a causa del cambio al vertice libico, culminato con l’uccisione di Gheddafi, la benzina in Italia è aumentata di tre centesimi (ancora chiaramente non aboliti).

Oggi si vota in Libia per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti, il nuovo Parlamento che avrà sede a Bengasi e che sostituirà l’attuale Congresso Generale Nazionale, eletto nel luglio 2012: 32 seggi su 200 sono riservati alle donne, ci sono 1700 candidati, circa 1600 seggi elettorali in tutto il paese aperti dalle 8 alle 20.

Gli sviluppi di questa situazione non sono chiari. Sicuramente il paese nordafricano contiunerà a essere nel caos, con l’economia praticamente ferma. Ai minimi termini l’estrazione gas e petrolio. C’è inoltre il timore che la Libia vada in mano agli integralisti islamici, vicini ad Al Quaeda, e ciò aprirebbe scenari preoccupanti per l’Europa che ancora non sa cosa fare o non fa nulla in attesa di capire chi comanderà a Tripoli.

Preoccupazioni che non si limitano alla Libia, ma comprendono tutto il bacino mediterraneo meridionale con la gurra civile in Siria ancora ben lontana da finire e con la guerra civile in corso in Iraq, dove c’è la paura di una vittoria degli estremisti musulmani che smembrerebbe l’attuale paese. L’Italia al centro del Mediterraneo sarebbe lo stato più esposto, con la speranza che chi la governa abbia chiaro cosa fare in caso la situazione diventi più complicata. Una speranza, anche se non ne siamoo convinti.

 

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