ELEZIONI COLOMBIA 2014: L’ULTIMA PAROLA

di Camilo Diaz de Vivar (AG.RF 13.06.2014) ore 21:10 (riverflash)-

Colombia affronterà questa domenica il secondo turno delle elezioni presidenziali, le più combattute della sua storia, in cui il candidato Juan Manuel Santos si scontra con Oscar Ivan Zuluaga, entrambi hanno registrato un pareggio nelle intenzioni di voto. Il presidente-candidato Juan Manuel Santos, un neoliberista che è stato ministro della difesa del presidente di destra Álvaro Uribe ha usato la difesa del processo di pace con i guerriglieri per cercare il sostegno dei colombiani di sinistra come l’unica possibilità di essere rieletto alle urne. Pur avendo a suo favore la macchina statale ed un processo di pace che ha fatto più progressi di ogni altro, Juan Manuel Santos non gode di un vantaggio nei sondaggi. Ecco perché il voto degli indecisi (-12% secondo gli ultimi sondaggi), sarà fondamentale per far pendere la bilancia da una parte o dall’altra. La rotazione del presidente, un politico tradizionale che è sempre stato più a destra che a sinistra, risponde alle battute d’arresto che ha subito nel tratto finale della campagna e lo rimonta verso il suo rivale, Oscar Ivan Zuluaga Uribe, il più votato al primo turno il 25 maggio, quando ha preso quattro punti di vantaggio. Un dato inaspettato.

L’obiettivo principale di Santos è quello di raggiungere la pace attraverso il dialogo con le FARC ovvero i narco-guerriglieri, un ambizioso progetto che è iniziato nel 2012 a Cuba e mira a porre fine ai 50 anni di conflitto armato, ma molti dei suoi connazionali, la maggior parte conservatori, diffidano. Tuttavia, anche se l’alleanza dei partiti di sinistra guidati da Clara Lopez hanno dato il loro sostegno a Santos, con una astensione che potrebbe superare il 60%, non è chiaro dove saranno i voti dei colombiani più progressisti e dei giovani. Gli analisti politici concordano sul fatto che gli elettori di Uribe sono più fedeli alla causa, e che andranno convinti alle urne, mentre quelli del presidente Santos, per includere un segmento più ampio di ideologie, potrebbero disperdere e nemmeno andare a votare.

Il buon andamento dell’economia gioca anche nell’attuale primo ministro. Un gruppo di 79 imprenditori colombiani hanno espresso sostegno per ritenere “fondamentale” la continuità di Santos per i colloqui di pace con i guerriglieri. Ancora un altro gruppo di potenti uomini d’affari in ombra affermano non dimenticare il fatto che il senatore Uribe è stato l’architetto della spinta economica di cui gode il paese latinoamericano. E’ anche noto che la figura del presidente precedente sottrae o aggiunge supporto alla campagna di Zuluaga, che è a favore di condizioni più dure sulla FARC al riguardo di mantenere il dialogo.

Nel primo turno, la campagna Zuluaga, quasi sconosciuto, è stato offuscato dalla sua associazione con un hacker accusato dalla procura di accedere illegalmente ad informazioni riservate al fine di sabotare il processo di pace. Tuttavia, questo scandalo, lontano da ridurre i punti, ha aumentato la sua popolarità insieme ad un maggior numero di voti.

A chi voteranno i Colombiani questo 15 giugno? Si è riscontrato che il 12% degli intervistati ha dichiarato che ancora non sapevano chi votare, mancano circa 11 giorni per l’elezione (il sondaggio è stato condotto tra il 2 e il 4 giugno). Questo si traduce in circa 3,3 milioni di persone dalle 30 milioni abilitate per votare.

Tuttavia, dopo aver lavorato su alcune variabili, e considerando l’intervallo di confidenza (margine di errore) dei risultati, le intenzioni di voto mostrano Zuluaga vincente.

La maggior parte dei sondaggisti concordano un’alta intenzione di votare. La volontà di andare copre circa il 75% in modo dichiarato, oltre il 67% riscontrato nella precedente indagine per le elezioni  al primo turno svolto il 25 di maggio scorso.