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ECCO COME ELIMINARE GONFIORE ADDOMINALE E OTTENERE PANCIA PIATTA IN UN MESE

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AG.RF.(MP).01.09.2015

“riverflash” – Un vero e proprio incubo per tutte le donne: il gonfiore addominale. Come combatterlo ed ottenere una pancia piatta in un mese? Ecco la soluzione: “fodmap”, è una parola inglese che sta per “Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli Fermentabili” e cioè, tutti quegli alimenti che “fermentano” e possono quindi causare, oltre all’antiestetico gonfiore, anche problemi intestinali. Riducendo al minimo la loro assunzione, con una dieta personalizzata, “suggerita” da un esperto del settore, sarà possibile ottenere buoni risultati già nel giro di un mese. A dimostrarlo è uno studio italiano coordinato dal gastroenterologo Enrico Stefano Corazziari dell’Università Sapienza di Roma, che verrà presentato al congresso dell’Associazione per la neurogastroenterologia e la motilità gastrointestinale, in programma dal 24 al settembre a Roma. «La fermentazione dei cibi, in certe persone predisposte – ha dichiarato Corazziari – può determinare un accumulo di gas che, insieme a un concomitante maggior afflusso di acqua, causano una distensione del lume intestinale. Questo, anche per  l’ipersensibilità che caratterizza tali soggetti, causa distensione e dolore addominale. Le nuove conoscenze scientifiche ci permettono di lasciarci alle spalle il detto “siamo quello che mangiamo”, oramai superato, per fare posto a un nuovo concetto: noi siamo il cibo che assorbiamo e soffriamo per quello che non assorbiamo e che la flora fermenta». I nuovi studi, hanno dimostrato che, dopo un mese di dieta priva di Fodmap, la pancia può sgonfiarsi del 40% e il valore aumenta nel tempo, soprattutto nella percezione del paziente. Il gonfiore addominale si dimezza e, dopo 16 mesi, può calare fino al 66%. Inoltre, il dolore addominale si riduce del 40% già dopo un mese e la sua percezione è più che dimezzata dopo 16 mesi (-56,6%, contro il -10% della dieta dei controlli). Come individuare allora, gli alimenti presenti nel Fodmap? Innanzitutto, occorre dire che sono tantissimi; potremmo iniziare con il dirvi che non vanno assolutamente bene, cibi che contengono olisaccaridi, come: i legumi, alcune verdure (come carciofi, broccoli, aglio), frutti (come cachi e anguria) e cereali (frumento e segale), alcuni elementi come fruttosio (come mela, pere, pesche, mango), lattosio (latte e formaggi morbidi e freschi), e infine polioli, contenuti in frutta (come ciliegie, susine), verdura (come cavolfiori, funghi) e dolcificanti (mannitolo, sorbitolo e xilitolo). Ma visto che non è possibile eliminare alimenti importanti per l’organismo, ecco di seguito una lista per consumarli comunque, ma con piccoli accorgimenti per evitare il gonfiore:

  • scegliere tra i cereali, il farro e i prodotti senza glutine;

  • preferire i formaggi duri e stagionati e il latte privo di lattosio, di soia o di riso;

  • mettere nel piatto sempre la frutta e in particolare la banana, il mirtillo, il pompelmo, il kiwi, il mandarino, il limone, l’arancia, l’uva, il lampone, la fragola;

  • mangiare verdura, e in particolare a sedano, peperoni, melanzane, lattuga, fagiolini e zucca;

  • mangiare il pomodoro, ricco di licopene;

  • se vengono utilizzati dolcificanti, preferire saccarosio, glucosio, sciroppo d’acero e dolcificanti che non terminano in “olo”.

Cosa evitare o limitare, invece, perché ad alto potere fermentante:

  • frumento e segale (pane, pasta, couscous, crackers, biscotti);

  • mele, pere, albicocche, ciliegie, pesche, mango, anguria, cachi, susine, prugna;

  • miele, fruttosio e sciroppo di mais, sorbitolo, mannitolo, xilitolo;

  • latte e formaggi morbidi e freschi (come la ricotta);

  • carciofi, asparagi, barbabietole, cavoletti di Bruxelles, broccoli, cavolo, cavolfiore, finocchio, aglio, scalogno, funghi, piselli.

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