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E’ POLEMICA TRA BERLUSCONI E FITTO PER LE PRIMARIE IN FORZA ITALIA

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AG.RF.(MP).01.06.2014

“riverflash” – Archiviate le elezioni europee, Forza Italia è alla resa dei conti di ciò che rimane del partito, ormai frammentato e piuttosto instabile, rispetto a quello che era stato precedentemente: “Forza Italia è, fin dalla sua fondazione, venti anni fà, un movimento politico aperto, democratico, rispettoso del contributo di tutti i suoi militanti, attento a valorizzare ogni idea maturata al suo interno e le diverse esperienze che lo hanno reso grande”, ha affermato Silvio Berlusconi, “ in tale direzione, ho sempre orientato la mia attività di Presidente e Fondatore, con l’equilibrio, la capacità di sintesi e il rispetto di tutti che mi sono sempre stati riconosciuti; già prima delle elezioni, su mio preciso stimolo, abbiamo avviato un cammino di rinnovamento importante e articolato, che sono certo darà presto i suoi frutti”. Tutto ciò mentre Raffaele Fitto, indirizzava una lettera all’ex premier, scrivendo che ciò fa male al nostro movimento non è il libero dibattito di idee ma la piccola dose quotidiana di falsità e veleni che alcuni mettono in circolo da troppo tempo. Chi discute in modo limpido dovrebbe essere una risorsa, e non un problema: Berlusconi ci stupisca, ora le primarie, basta con le scelte imposte dall’alto, con la selezione di facce nuove e con i meccanismi lenti e superati dei congressi e con il gioco perverso dei pettegoli che alimentano divisioni, che spargono veleno su di me e altri colleghi, raccontando di presunti sfoghi del presidente poi regolarmente smentiti con secche note”. Raffaele Fitto non le manda dunque a dire ed ha voluto rendere pubblico il suo sfogo, pur sottolineando che la leadership di Silvio Berlusconi non è in discussione, ma sottolineando ancora una volta, che serve un cambiamento all’interno del partito per guardare con tranquillità al futuro e le primarie rappresentano l’occasione giusta per realizzare tutto ciò: “le primarie dovranno essere ‘per tutti gli organismi di partito e successivamente di coalizione, sapendo bene che il leader è e resta Berlusconi. Non dobbiamo aver paura di guardare negli occhi la nostra gente, di tornare tra di loro per convincerli: una classe dirigente, in un momento come questo, deve essere legittimata dal consenso popolare”.

 

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