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E ORA IL 118 INTERVERRA’ ANCHE SUI TRENI

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AG.RF.(MP). 12.08.2014

“riverflash” – Le Regioni hanno appena approvato, in accordo con la Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) le linee guida per l’intervento del 118 a bordo dei treni ad alta velocità e ordinari. Tuttò ciò in conseguenza del fatto che, negli ultimi anni, sono stati veramente tanti i casi di mancati o ritardati interventi sui treni, con conseguenze spesso anche gravi per i passeggeri. L’obiettivo dunque è ora quello di intervenire in modo tempestivo in caso di necessità e le nuove linee approvate avranno lo scopo di rendere omogeneo ed efficace il soccorso. Come avverrà tutto ciò e quali saranno le competenze? Sui treni, saranno presenti:  un responsabile, dirigente centrale coordinatore movimento (Dccm), un operatore H24 nel Centro coordinamento circolazione (Ccc) di Rfi competente per tutto il territorio di giurisdizione, che ha il compito di seguire e coordinare la circolazione ferroviaria che è  in rapporto diretto con tutti i rappresentanti delle Imprese ferroviarie (If) che fanno parte di Rfi ed ha la possibilità di contattare telefonicamente il personale dei treni. In caso di emergenza assume il ruolo di direzione e coordinamento delle attività e delle risorse per attivare, tra gli altri, l’intervento del soccorso sanitario, prendendo contatti con la Centrale operativa regionale 118 di riferimento. Il capotreno invece è il responsabile per l’ If dell’assistenza alla clientela a bordo treno e il riferimento per Rfi in caso di emergenza sanitaria sul convoglio ferroviario. Dall’altra parte, nella centrale operativa del 118,  c’è invece l’operatore di centrale (personale tecnico, infermiere, medico) presente H24, che riceve le richieste di soccorso e che prende nota di tutti i dati dell’utente, soprattutto per definire il luogo dell’intervento, utilizzando i supporti informatici messi a disposizione del sistema, con l’ausilio del Dccm per definire un codice di gravità presunta seguendo le indicazioni dettate dalle procedure in uso nella Centrale, inviare i mezzi di soccorso più idonei sulla base della gravità e della loro vicinanza al luogo dell’intervento (ambulanza, auto medica, elisoccorso ecc.), mantenendo durante l’intervento di emergenza i contatti telefonici con il Dccm per eventuali altre informazioni utili; quando serve, verranno allertate le Forze dell’Ordine, i Vigili del fuoco e/o altri Enti competenti, dandone comunicazione al Dccm. Dell’équipe di soccorso fa parte il personale soccorritore, e/o infermiere e/o medico che compongono gli equipaggi dei mezzi di soccorso (ambulanze, auto, elicotteri ecc.) che dovrà essere opportunamente formato assieme agli operatori Rfi con alcune visite documentative “incrociate” per illustrare il funzionamento delle rispettive Centrali e alcune esercitazioni congiunte per testare la conoscenza e il corretto funzionamento delle procedure previste dagli accordi specifici regionali. La procedura di intervento prevista dalle linee guida prevede poi una “conferenza telefonica a tre” (capotreno / 118 / Dccm) sia quando la richiesta di soccorso arriva da treni ad Alta velocità sia nel caso di treni che viaggiano sulla rete ordinaria. Infine, per l’Alta velocità è necessario considerare la probabilità che il treno, dopo la prima chiamata di soccorso verso una centrale 118, in caso di una eventuale seconda chiamata anche per caduta del collegamento della linea telefonica, possa essere nella zona di una centrale diversa dalla precedente, eventualmente anche di altra regione. In questo senso il Dccm può disporre l’arresto del treno prima della prevista stazione di fermata, nel primo punto utile accessibile dal mezzo di soccorso del 118, in base al codice di gravità attribuita al paziente dall’operatore 118. Ma questa possibilità è da considerare nei soli casi in cui si ipotizzi la presenza di pazienti con gravi patologie, rispetto alle quali la buona riuscita della prestazione di soccorso risulta essere tempo-dipendente. E nel caso in cui decidendo il luogo dell’intervento, il treno cambi il territorio di competenza passando in un’altra regione, sarà cura della centrale 118 inizialmente coinvolta, trasferire la comunicazione alla centrale più vicina per l’organizzazione del soccorso. Nel caso in cui una centrale 118 dovesse ricevere una chiamata da bordo treno da un viaggiatore, costui verrà invitato a mettersi in contatto nel più breve tempo possibile con gli operatori ferroviari di bordo treno, ai quali dovrà spiegare le ragioni della richiesta di intervento. Nei limiti del possibile, fino a che questo non sarà riuscito a rintracciare un operatore ferroviario di bordo treno, è opportuno mantenere il contatto telefonico per acquisire informazioni sui motivi della chiamata.

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