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E ORA ERDOGAN VUOLE LA PENA DI MORTE: “SE IL PARLAMENTO LA VARERA’.. IO L’APPROVERO’”

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AG.RF.(MP).19.07.2016

“riverflash” – Dopo il tentativo fallito del colpo di Stato in Turchia, arrivano, “scontati”, i primi provvedimenti. Sono infatti 103 i generali e gli ammiragli delle Forze Armate arrestati e tra loro, c’è  anche il generale Akin Ozturk, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, indicato da funzionari governativi turchi come il presunto capo dei golpisti in patria. Dunque il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato in un’intervista,  che non è possibile escludere la pena di morte per chi ha tentato di rovesciare il suo governo con un colpo di Stato. ”C’è un chiaro reato di tradimento, io come presidente approverò qualsiasi decisione emerga dal Parlamento”. Nel frattempo, sono stati sospesi anche 7.850 e tra loro anche alti ufficiali. Inoltre, la Turchia ha messo al bando, circa 20 portali di notizie e siti web. La rete europea dei consigli di Giustiza (Encj), ha dichiarato di essere preoccupata per le notizie di oltre 2.700 giudici e pubblici ministeri sospesi o espulsi dal Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri poche ore dopo i terribili eventi. E anche il commissario europeo alla Politica di vicinato e ai Negoziati per l’allargamento, Johannes Hahn, si è detto “molto preoccupato” per gli ordini di arresto emessi nei confronti dei magistrati. “Ci aspettiamo una risposta che sia in linea con gli standard internazionali dello Stato di diritto. E quello che stiamo vedendo,  non è in linea con lo Stato di diritto: è una cosa preparata, visto che le liste erano disponibili subito dopo i fatti accaduti: ciò indica che tutto era già preparato e in un particolare momento, tali liste, sarebbero state utilizzate”. Il nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ci ha tenuto ad affermare: “Il nostro sostegno al governo liberamente eletto in Turchia è stato chiaro e condanniamo il tentativo di colpo di Stato, però è altrettanto chiaro il fatto che, immaginare che in 12 ore si sia appurato che ci sono alcune migliaia di giudici complici del tentativo di colpo di Stato, rischia di apparire un po’ stridente con i principi dello Stato di diritto. Come se, invece di raccogliere elementi di questa eventuale complicità, si sia voluto ricorrere a una forma di epurazione. Più volte ho parlato con il governo turco che mi ha assicurato del fatto che la loro risposta sarà orientata al rispetto delle legge e dello Stato di diritto. Al momento però, stiamo vedendo segnali che vanno in una direzione molto diversa: “Il ritorno della pena di morte in Turchia sarebbe uno dei simboli di quello che l’Europa non può accettare”. Dello stesso parere è Angela Merkel che ha affermato: “L’’introduzione della pena di morte da parte della Turchia comporterebbe una sospensione dei colloqui di adesione con l’Ue: per questo la respingiamo categoricamente”. Tutto ciò mentre il premier turco Binali Yildirim, assicura: “Agiremo nel rispetto della legge”.

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