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DOVE È FINITO IL TEMPO LIBERO DEI BAMBINI?

AG.RF  28.10.2013  (N.A.)

(riverflash) – I bambini hanno agende davvero fitte di impegni; dalla scuola a tempo pieno si passano alle mille attività del tardo pomeriggio. Dov’è finito il tempo libero dei bambini? Che funzione ha la noia per i piccoli? O è sempre meglio offrire attività altamente organizzate?

Il tempo dal punto di vista del bambino

Per un adulto è chiara la distinzione tra tempo libero e non e soprattutto delle proporzioni che queste due forme di attività occupano nel corso della giornata. Solo dopo gli otto anni i bambini concepiscono ilpassare del tempo come un evento ineluttabile e che porta con sè dei cambiamenti (crescita, invecchiamento, ecc.). Per riuscire a comunicare lo scandire delle ore ad un bambino piccolo è fondamentale (come sanno tutti i genitori) una serie di tappe o azioni che si susseguano con regolarità: una routine. Anche il tempo libero può diventare parte di questa routine, può essere quella porzione di tempo in cui è il bambino possa scegliere cosa fare.

La televisione e il tempo libero

Una delle attività che purtroppo inglobano spesso il tempo libero dei bambini è la televisione. Come ogni altro strumento non è nocivo in se e per se, ma nel modo in cui viene utilizzato. La televisione spesso mostra una serie di contenuti senza spiegarne a fondo la natura. Anche nei cartoni animati o nelle pubblicità dei bambini può essere presente una connotazione fantastica che se non esplicitata può causare qualche dubbio nei piccoli telespettatori. Con l’età la capacità di assorbire contenuti senza coglierne il significato aumenta e ne può derivare l’Illusione di sapere  ed atteggiamenti spavaldi e altezzosi come se sapessero davvero più cose di quante ne possano padroneggiare. Quali accorgimenti sono possibili? Non confondere il tempo libero con la televisione, proporre programmi adatti all’età e guardarli insieme a loro, stabilire il tempo da dedicare a questa attività e spronarli a cercare delle alternative da fare insieme.

Tempo libero è tempo perso?

Il tempo libero per i bambini viene vissuto dai genitori come un problema perchè porta alla noia, come se questo vissuto fosse altamente nocivo. Oggi c’è una riscoperta dei ritmi lenti anche per i bambini; la studiosa inglese Teresa Belton sottolinea la necessità di riscoprire la noia come strumento per scegliere in modo indipendente cosa ci piace di più. Da queste considerazioni la scrittrice Sandra Dema propone una riflessione sul tempo libero e sulla necessità di rallentare i ritmi di questi bambini super impegnati senza che l’ansia si impadronisca dei genitori. I consigli? Lascia il gioco alla sua improvvisazione anche se l’attività scelta ti sembra inconcludente o senza senso, non significa che non abbia qualche attrattiva per il piccolo. Proponi qualche attività fa da te: non è importante la qualità del prodotto, ma l’esplorazione della creatività.
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