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DIVIETI AI CANI NELLE AREE VERDI, TUTTI PUNITI PER COLPA DI CHI NON RACCOGLIE LE DEIEZIONI

divieto-accesso-caniShel – AG.RF 08.05.2014 (ore 11:50)

(riverflash) – Grande attenzione per chi va in bicicletta a Bologna. In tutti i cortili potranno essere parcheggiate le biciclette di chi vive o lavora nella zona. Nei giardini di fronte alla basilica di San Francesco, danneggiata dal terremoto, sono stati piantati nuovi alberi ed è stato infoltito il manto erboso, oltre al divieto di portarvi i cani con multe che vanno dai 25 ai 500 euro. Il sindaco Virginio Merola ha usato la giustizia sommaria, punendo tutti i cinofili per il comportamento sanzionabile di alcuni di loro. Dal momento che esistono proprietari di cani che non raccolgono le deiezioni del loro animale, bologna san francescoa Bologna non hanno scelto di punirli con multe salate, tipo 400/500 euro, ma di punire l’intera categoria. Un po’ come facevano i nazisti: se non si trovava il colpevole in un gruppo di persone venivano fucilati tutti, sebbene la maggioranza era di innocenti. Punire i cani, togliendo loro aree verdi, è un’abitudine del PD, non solo del sindaco Merola, ex-casellante d’autostrada nato a Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta. In un paese in provincia di Roma, ma al confine con l’Abruzzo ci sono 3 aree verdi, tutte rigorosamente vietate ai cani con tanto di cartello. Il sindaco, renziano rigorosamente del PD. Diverso l’atteggiamento di Forza Italia, con Micaela Brambilla, che chiede di autorizzare l’entrata dei cani negli esercizi pubblici e sulle spiagge. Nei programmi elettorali del MoVimento 5 Stelle c’era l’obbligo per ogni comune di dotarsi di un’area cani.

A Bologna, invece, il Comune, collocato a Palazzo d’Accursio, ha preso questa decisione “dopo aver verificato che, in un lasso di tempo limitato dall’eliminazione della recinzione di protezione, le aiuole risultano già imbrattate da escrementi e le zolle d’erba sono già rivoltate dai cani che raspano il terreno”. divieto deiezioni canineUna decisione criticabile, che punisce chi si comporta secondo la legge e non imbatta le aiuole di escrementi. Perché non punire loro e lasciare liberi gli altri di godersi le aree verdi come tutti gli altri cittadini. I comuni possono vietare l’accesso ai cani in alcune aree, quelle «di particolare valore estetico, ornamentale, storico, ambientale e paesaggistico, botanico e naturalistico».  Nel paese in provincia di Roma confinante con l’Abruzzo (1.700 abitanti), non ci sono tali requisiti nelle aree verdi adibite a cani, ma il sindaco, che non sarà più tale dopo il 25 maggio, le ha vietate di sua iniziativa, sulla spinta dei mugugni di alcune persone, non di regolari denunce. A Roma, nell’ex-Municipio 20 amministrato da Giacomini (PdL), c’era uno sportello per i Diritti degli Animali. Dopo le elezioni che hanno portato Marino in Campidoglio, il Municipio 20 è stato accorpato nel Municipio 15, amministrato da Torquati (PD). Lo sportello per i Diritti degli Animali è chiuso.

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