AG.RF.(MP).03.06.2016
“riverflash” – Il problema riguarda soprattutto chi è costretto a trascorrere ore ed ore davanti al computer con gli occhi incollati allo schermo: la conseguenza è tutta una serie di disturbi, ad iniziare dalla secchezza oculare, passando per mal di testa e dolori articolari al collo e alla schiena. E’ questo il destino dei lavoratori “dell’epoca digitale”: 70 mln di persone sono a rischio di sviluppare, quella che si chiama oggi, “computer vision syndrome”. Ciò è quanto rileva un report dedicato a questa condizione da specialisti di Nigeria e Botswana e pubblicato su “Medical Practice and Reviews”. E sono stati proprio gli esperti oftalmici a stilare una classifica dei professionisti a rischio di questa “sindrome”: si tratta di commercialisti, architetti, banchieri, ingegneri, controllori di volo, grafici, giornalisti, accademici, segretari e studenti, cioè tutti coloro che non possono fare a meno di utilizzare il computer, senza contare milioni di bambini, che giocano al pc, tante, troppe ore al giorno. I ricercatori, Tope Raymond Akinbinu (Nigeria) e Y. J. Mashalla (Botswana), citano in particolare 4 studi che dimostrano come l’uso di un computer anche per 3 ore al giorno sia suscettibile di provocare sintomi che spaziano da quelli oculari fino allo stress psicosociale. Il disturbo più comune è comunque quello che coinvolge gli occhi: visione offuscata o doppia, ma anche bruciore, prurito, secchezza e arrossamento, ognuno dei quali può interferire con le prestazioni di lavoro. Uno dei possibili meccanismi alla base della sindrome da pc chiama in causa le caratteristiche delle lettere viste sullo schermo: a differenza di quelle stampate, quelle elettroniche sono fatte di pixel e hanno quindi contorni sfumati che rendono più difficile per l’occhio mantenere la messa a fuoco. Inconsciamente, gli occhi tendono ripetutamente a reagire a questa difficoltà con conseguente affaticamento. Un altro effetto inconscio è la riduzione della frequenza con cui si sbattono le palpebre. Elemento che si tradurrebbe nei fastidi associati alla secchezza oculare.
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