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GLI ULTIMI DIECI DIABOLICI MINUTI DI ANDREAS LUBITZ

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di Giulia Cavola (AG.RF 27.03.2015) ore 16:03

(riverflash) – Trenta minuti di registrazione audio nella cabina di pilotaggio del volo 4U 9525 mostrano l’agghiacciante verità: Andreas Lubitz, copilota, avrebbe deciso deliberatamente di far schiantare l’aereo contro le Alpi francesi.

Il volo ha cominciato la sua discesa alle 9:31 del mattino, stando a quanto ha riportato Brice Robin, il procuratore francese incaricato di investigare sull’accaduto. La registrazione evidenzia come proprio in questo momento, il pilota non si trovasse nella cabina di pilotaggio, lasciando Lubitz solo e indisturbato. Dieci minuti, ci sono voluti solo dieci minuti perché l’airbus si schiantasse, dieci minuti in cui si può sentire il pilota che cerca invano di entrare nella cabina, e il respiro calmo di Lubitz.

Così, chi era quest’uomo, che ha scientemente deciso di togliersi la vita portando con sé altre centoquarantanove persone, senza mostrare timore?

andreas-lubitz-defaultTredici dei suoi ventisette anni dedicati al volo, Andreas Lubitz aveva cominciato prima come conducente di alianti vicino a Montabaur, la sua città natale, poi inseguendo la sua ambizione di divenire pilota professionista. Accettato nel 2007 alla scuola di Brema della Lufthansa, aveva dovuto interromperla per sei mesi, il motivo non è stato ancora accertato. Stando, però, al settimanale “Bild”, Lubitz ebbe un grave episodio di depressione nel 2009, portando le autorità dell’aviazione a richiedere per lui una regolare assistenza psicologica. Assunto nel 2013 da Germanwings, quando è morto aveva già completato 630 ore di volo, era stato persino inserito nel FAA Airmen Certification Database.  Nelle ultime ore emergono però dettagli sempre più inquietanti, come la dichiarazione in cui i magistrati tedeschi hanno annunciato il ritrovamento di una serie di certificati medici che lo esentavano dal lavoro, compreso quello rilasciatogli per il giorno dell’incidente. Ciononostante, Lubitz era considerato “abile al volo” dai suoi superiori.

Del resto, non è la prima volta che avvengono incidenti simili, stando all’Aviation Safety Network. Il 9 febbraio del 1982 un pilota della Japan Airlines portò allo schianto in mare il veicolo che stava pilotando, senza che il copilota potesse intervenire. In seguito venne alla luce che soffriva di disturbi psicosomatici. Il 19 dicembre del 1997, un incidente simile avvenne in Indonesia, in quel caso un Boeing 737 si schiantò dopo una significativa perdita di quota, si ipotizzò il suicidio del pilota.

Se sono arrivate prontamente le dichiarazioni di alcune compagnie aeree tra cui Alitalia, che hanno deciso di rafforzare le loro procedure di sicurezza, sul sito dell’ICAO (International Civil Aviation Organization), si sottolinea un annesso alla Convenzione di Chicago del 1944:

<<si richiede che ogni pilota di linea si sottoponga a esami medici periodici (da un dottore che sia specializzato in medicina aeronautica) che includano valutazioni sia fisiche che mentali>>.

Qui Press Release ICAO:    http://www.icao.int/Newsroom/Pages/GERMANWINGS-FLIGHT-9525.aspx

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