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DETENUTO CHE NON CONOSCE IL MINISTRO CANCELLIERI, TENTA IL SUICIDIO IN CARCERE

AG.RF  16.11.2013

(riverflash) – Un detenuto disperato ha tentato di uccidersi nel carcere romano di Rebibbia. Ha provato a impiccarsi e non è morto perché  il compagno di prigionia che sta su una sedia a rotelle si è messo sotto di lui, sostenendolo fino all’arrivo dei soccorsi. Evidentemente l’uomo disperato non aveva un familiare che si mettesse in contatto con il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri per ottenere i domiciliari.

La vicenda viene raccontata dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, che alcuni giorni fa aveva reso note dieci storie di carcerati di Rebibbia affetti da gravi patologie e nonostante questo costretti a scontare la pena dentro. Cardiopatici, dializzati, malati di cancro, di Aids e psichici, amputati e altre tipologie di pazienti gravi, un dramma che si aggiunge e si sovrappone a quello del sovraffollamento. Nella sua lettera il Garante denunciava la circostanza che il piano terra del reparto fosse utilizzato come Centro Clinico senza averne le caratteristiche tecniche e strutturali e senza la presenza di personale medico e paramedico adeguato.

Da quando è stato chiuso per ristrutturazione il Centro Clinico di Regina Coeli, i detenuti ammalati sono stati trasferiti al carcere di Rebibbia, al piano terra del G 11.

 

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