2 Mar 2013
DESTRA E SINISTRA: LUOGHI COMUNI?
Una considerazione amara ma necessaria va ora fatta sul significato dei vecchi schemi che con cui si è definita la politica: fino ad oggi siamo stati abituati a considerare la destra e la sinistra come due ideologie diverse alla base della politica e quindi dell’azione di governo. Ma, a pensarci bene, ha ancora senso questo modo di sintetizzare i concetti politici? Il successo elettorale del M5S, determinato da voti provenienti da tutti gli schieramenti, ha dimostrato che la destra e la sinistra sono ormai concetti superati. A parte qualche “nostalgico” affezionati ai vecchi modi di pensare, la gente ormai se ne infischia di questi concetti, l’abbiamo sotto i nostri occhi: la sinistra, al di là delle ragioni che ne hanno determinato il successo negli scorsi decenni, è unita solo dall’odio contro Berlusconi, ma non ha quasi nessuna differenza ideologica rispetto a quest’ultima. Quando Berlusconi sarà sparito, o tolto di mezzo, la sinistra non avrà più nessun legante e si scioglierà come neve al sole (come è sparita la Democrazia Cristiana dopo la caduta del muro di Berlino). Anche la destra, senza la sinistra o senza la paura di nuove tasse o della patrimoniale, non avrà più ragione di esistere. E allora perché si continua a parlare di destra e di sinistra? Visto che la metafora è inerente a direzioni (destra, sinistra, avanti dietro, Est, Ovest, Nord Sud) per ché non iniziare a definire i partiti politici come riferiti a “Avanti” e “Dietro”? In questo senso accomunerei nel Dietro la vecchia Destra e la vecchia Sinistra, unite pragmaticamente da un modo superato e antiquato di vedere il mondo, e metterei nell’Avanti il M5S, che è riuscito a canalizzare il modo nuovo di concepire la politica da parte della gente e soprattutto dei giovani. Se riuscissero a mettere da parte i luoghi comuni e le contrapposizioni ormai ammuffite, la vecchia destra e la vecchia sinistra potrebbero arginare per un po’ il M5S unendosi e facendo una grande coalizione, come d’altronde hanno fatto nel recente passato durante il governo tecnico, ma questo porterebbe comunque alla cancellazione della loro identità e quindi alla loro sparizione. Se non faranno così, spariranno comunque perché alle prossime elezioni (fra un anno?) il loro insuccesso sarà senz’altro maggiore.
Ag.rf. (di Claudio Peretti) 02.03.2013