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D’ATRI (FIT CAMPANIA): UN PREMIO SCEGLIERE ANCORA NAPOLI PER LA DAVIS

Napoli davisdi Martina Giaccari (AG.RF 21.03.2014)

(riverflash) – Tutto pronto, o quasi, per la Coppa Davis che si svolgerà a Napoli dal 4 al 6 aprile. La famosa arena a ferro di cavallo, che ha fatto impazzire tutti per il suo posto strategico, costruita su uno dei lungomare più belli del mondo, è quasi pronta.
Nei quarti di finale l’Italia dovrà affrontare la Gran Bretagna di Andy Murray.
Nell’attesa di  arrivare a questo incontro per tutti gli appassionati di tennis e non, Federico D’Atri, grande conoscitore di questo sport ed attualmente Presidente della FIT Campania, ci presenta questo grande evento.

Partendo dagli Indian Wells in California: una Pennetta eccezionale!
“Sì, Flavia è stata incredibile. Le atlete italiane sono più “tardive” nella maturazione sportiva. Infortunio o meno della Radwanska, non sarebbe cambiato nulla, avrebbe vinto lo stesso!”.

E’ una Italia da record: tre azzurre tra le prime 14…
“Errani-Pennetta-Vinci che trio! Il fisico delle italiane è strutturalmente diverso dalle straniere. Sara (ndr Errani) ne è la dimostrazione, è una combattente, dove non arriva il suo fisico, arriva la sua grinta e determinazione. Infine c’è la Giorgi, è una piacevole sorpresa. E’ molto giovane quindi deve rimanere concentrata e non deve perdersi”.

Cosa conta nel tennis?
“In ordine per poter arrivare ad eccellere in questo sport ci deve essere prima di tutto la testa, poi le gambe, ed infine il braccio. Ormai si gioca a ritmi serratissimi, i tornei sono quasi senza sosta, quindi per eccellere la testa è fondamentale”.

Parliamo della Coppa Davis: è una bella soddisfazione riaverla a Napoli…
“Il secondo appuntamento in meno di due anni, direi che siamo stati premiati per l’ottimo lavoro fatto contro il Cile. La prima volta devo ammettere che avevo non poche perplessità, vista la ristrettezza dei tempi e l’ITF è molto severa nell’organizzazione. Ma è stato tutto eccezionale. Rispetto a due anni fa, oggi l’appuntamento sportivo è di ben altro spessore, molto più appetibile per il pubblico, di certo Murray non ha bisogno di presentazioni. Gran parte di tutta l’operazione è merito del Tennis Club Napoli, a cui vanno grandi complimenti per essere riusciti a portare nuovamente la Davis a Napoli”.

Anche questa volta sempre tutto di corsa, a che punto è l’Arena?
“Già, è stato fatto tutto in meno di un mese. Il campo è quasi pronto, si deve solo “ammassare” la terra. Parlando con l’Ig. Vanoli (il responsabile dei lavori), la capacità di posti a sedere dovrebbe essere aumentata di altri 500 posti circa. Sarà un impianto mai visto prima!”.

Merito anche del posto unico…
“Sì, abbiamo la fortuna di avere una location unica al mondo. E’ stato fatto un progetto spettacolare per uno scenario spettacolare”.

Come si presenta l’Italia a questi quarti?
“La nostra punta è Fognini, nel giro di un anno è cresciuto tantissimo. Non parlo solo dal punto di vista atletico, ma anche di testa. La sua arma in più è il forte agonismo, è un grande trascinatore”.

Rispetto al calcio, dove si colloca il Tennis?
“Il tennis a certi livelli costa. Tornei ETA giovanili sono solo 2-3 appuntamenti in Italia, il resto sono tutti in Europa. Questo richiede grande impegno di tempo ed economico da parte dei genitori. La Federazione contribuisce con delle quote  in base agli impegni ed ai risultati ottenuti dai ragazzi. Con il Presidente Angelo Binaghi, mi sento di dire che in questo momento la nostra federazione è quella più ricca. Il nostro Presidente ha una marcia in più, è sempre in movimento, non si ferma mai. Per lui se si fa qualcosa di buono, si può e si deve assolutamente migliorare. Basti guardare gli Internazionali di Roma cosa sono diventati:  è stato già battuto il record dello scorso anno con oltre un milione di euro in più.

E la FIT Campania?
“In Campania ci sono i miglior atleti giovanili, questo perché abbiamo ottimi maestri e di conseguenza ottimi allievi. E noi come comitato regionale cerchiamo sempre di stare molto vicini agli atleti. Il futuro sono loro, infatti quest’anno abbiamo istituito, grazie all’autorizzazione della FIT, borse di studio per le categorie che vanno dagli U.10 agli U.14 sia maschili che femminili. La mia scelta è quella di fare cose concrete per questo sport, non solo teoria ed infatti il mio consiglio è composto per 6/8 da maestri di tennis. Non esiste l’atleta grande e l’atleta piccolo, siamo tutti uniti dal tennis, il mio merito è quello di aver creato una grande senso di appartenenza alla squadra”.

Ritornando alla Coppa Davis: un pronostico?
“I numeri dicono Inghilterra, il cuore mi dice Italia. Il nostro vantaggio sarà la terra rossa, non è il campo preferito di Murray. Quindi tutto può succedere. Con la spinta del pubblico, che a Napoli non manca mai nelle grandi occasioni, dico 3-2 per noi!”.

 

coppa-davis-napoli-rotonda-diaz.

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