AG.RF 29.07.2019
(riverflash) – Arrivano dall’Australia i cestini galleggianti che fissati a pontili flottanti in punti strategici chiamati ‘accumulation points’ riducono la quantità di plastica che entra in mare aperto.
Seabin Project, il cestino mangia rifiuti, è sbarcato a Ostia e ha iniziato il suo lavoro per ripulire le acque portuali di Roma. L’obiettivo è raccogliere un chilo e mezzo di rifiuti al giorno, circa 500 chili all’anno, dalla micro plastica fino a 2 millimetri alle micro fibre da 0,3 millimetri.
L’Unione europea ha fissato al 2030 il termine ultimo per rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica sul mercato, mentre l’Italia, a partire dal primo gennaio 2019, ha vietato la produzione e la messa in commercio di cottonfioc di plastica, tra i rifiuti maggiormente gettati nel wc, e dal 2020 anche dei cosmetici contenenti micro plastiche, le cosiddette microsfere presenti in scrub e dentifrici che, una volta finiti in mare, vengono ingeriti dalla fauna ittica. Un primo passo nel tentativo di arginare il problema dell’inquinamento balneare.
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