7 Nov 2013
CRISI, IN GRECIA E SPAGNA PROTESTE PER LA CHIUSURA DEI CANALI TELEVISIVI NAZIONALI
VALENCIA (RIVER FLASH)- Non sembra arrestarsi la crisi economica in Grecia e in Spagna. E a rimetterci sono migliaia di posti di lavoro. Uno dei settori più in crisi è quello delle televisioni, sempre più prossime alla chiusura.
I problemi finanziari hanno infatti costretto la comunità autonoma di Valencia a chiudere la sua televisione pubblica.
Il canale valenziano RTVV era intenzionato a licenziare mille dei suoi 1.700 lavoratori, ma all’inizio della settimana la giustizia spagnola ha respinto il piano ritenendolo “illegale”.
Ufficializzata la sentenza, la Generalitat Valenciana, l’esecutivo regionale guidato dal conservatore Partito Popolare, ha deciso di chiudere RTVV.
“La chiusura non è negoziabile, la sentenza non ci lascia altra scelta. Non abbiamo 40 milioni di euro per riammettere questi mille lavoratori, questo denaro è destinato a sostenere istruzione, sanità e politiche sociali”, ha dichiarato ieri il presidente della regione, Alberto Fabra, in conferenza stampa.
Secondo il governo regionale, “solo le spese per il personale di uno staff di 1.700 lavoratori ammonterebbero a circa 72 milioni di euro, cifra da sommare alle spese per il funzionamento e il mantenimento di RTVV”. Per il momento, RTVV continua a funzionare. Per chiuderla, spiegano le autorità, è necessaria una modifica legislativa. E intanto i sindacati sono sul piede di guerra.
In Grecia la situazione non è certo migliore. Nella mattinata di oggi la polizia ha fatto sgomberare la sede dell’ex radio-televisione pubblica ERT, occupata dallo scorso giugno dai giornalisti licenziati a seguito della decisione del governo di chiudere il canale greco.
L’emittente pubblica Ert è stata chiusa senza preavviso lo scorso giugno dal governo di Ateneche, nella morsa della stretta finanziaria imposta dalla troika (Ue, Bce, Fmi), l’ha giudicata troppo onerosa. Il provvedimento è costato il licenziamento di circa 2.600 persone ed ha creato shock in Grecia.