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CONCERTO DEL BRICCIALDI, SPERANDO NELLA BEATIFICAZIONE DI GIUNIO TINARELLI

tinarelli giuniodi Francesco Angellotti (AG.RF 17.01.2016)

(riverflash) – Di questi tempi, in cui la Chiesa si sta elettrizzando per darsi un senso Nuovo ed Attivo (su cui non voglio commentare), vengono prese iniziative “a valanga”, cercando di attirare l’attenzione dei fedeli, purtroppo senza razionalizzare sulla causa\effetto delle Manifestazioni. Ma quel che basta a dare un senso, non è capire le Cose, ma riunire in numero straripante le persone, per condurle come Massa; che nonostante il concetto che dibattevo con Silvano, trovo sia una maniera astuta per togliere la dinamica individuale e cancellare l’intenzione personale.

   Senza inoltrarci in disquisizioni filosofiche, di cui ammetto di non essere all’altezza, vorrei rilevare che, dato il concetto espresso, è parso opportuno radunare i Fedeli, onde pregare onde ottenere la Beatificazione di Giunio Tinarelli, nato il 27 maggio 1912 e morto il 14 gennaio 1956.

   Tal Giulio non aveva preso i Voti; era un operaio che svolgeva le sue mansioni forse in acciaieria, ma non ne sono sicuro. Ha lavorato fino a che ne è stato in grado, ma una grave malattia lo ha colto, e si è dovuto ritirare a casa, finendo col non potersi più alzare dal letto per la sua Gravità; possiam capire quanto era grave, se è morto a 44 anni. Ma dal suo letto, importante era il contatto con il Divino, come è stato interpretato; fatto sta che, anche se coricato, ha promosso ed organizzato tanti viaggi al Lourdes ed anche qualcuno a Fatima.

   Il discorso in proposito è lungo e controverso, perché ricordo che quando io ero inserito in una Comunità Cristiana, i Catecumeni predicavano che non bisogna Credere per i Miracoli compiuti, ma per Fede. Infatti, miracoli sono ostentati da tutte le Religioni, altrimenti perdono la qualifica necessaria per attestarsi come Religione. I miracoli avvengono e sono sempre avvenuti; ma, effettivamente, non credo per influenze divine, ma perché l’Uomo ha una conoscenza limitata dei suoi poteri, e ci sono personaggi che, casomai astraendo l’Essenza dal Materiale e concentrandosi sull’Astratto, riescono ad avere effetti inspiegabili, attraverso il concreto e il conosciuto. Credo, infatti, che i Miracoli siano inspiegati ed inspiegabili solo per nostra ignoranza, che ci fermiamo al 2+2=4: da animali come siamo. L’ascetismo orientale, in proposito, è un po’ più avanti in questa forma d’Innalzamento Spirituale.

   Non voglio intessere neanche discorsi di Teologia, perché anche in questo non me la sentirei d’esprimermi a livello di Dotto. Comunque, per pregare onde ottenere la Beatificazione di Giunio Tinarelli, è stata indetta una 3 giorni di Preghiera, in cui sono state effettuate diverse Cerimonie Religiose. Una di queste, si è ascoltata venerdì 15, nella Cattedrale, alle ore 21,00. E’ stata chiesta la partecipazione della Scuola di Musica Briccialdi, a cui è stato comunicato il Tema, ed è stata lasciata disponibilità nella scelta dei brani d’esecuzione.

   L’Istituto Briccialdi, ancora per quest’anno condotto dall’ottimo maestro Gabriele Catalucci, che accompagnava i suoi allievi suonando l’Organo, ha pensato di fare un intervento musicale, appropriato alla circostanza, ma di carattere Nuovo. Infatti, non sono stati suonati i classici canti da Chiesa, che arrivano sempre ad esprimersi col Gregoriano. Sono, invece, stati scoperti altri composti, brevi nell’esecuzione, a tema Sacro, ma non eseguiti in circostanze rituali.

   Interessante che, oltre all’accompagnamento con l’Organo, che serviva anche al maestro Catalucci a coordinare e dare i Tempi, la Musica sia stata eseguita dagli Ottoni, più i Timpani nel pezzo finale. Si è potuto notare, quindi, come il prof.Andrea di Mario alla tromba, e il prof. Massimiliano Costanzi al trombone, abbiano svolto delle “giuste” lezioni ed abbiano preparato anche ottimamente gli allievi, che si sono esibiti in maniera spettacolare: Antonio Mandosi, Gabriele Gaiba e Filippo Finucci alle trombe, Lorenzo Rosati, Giovanni Dominicis, Matteo Paluzzi e Sergio Ludovisi ai tromboni; con il giovane Marco Ceriola ai timpani.

   Solo 5 su 12 erano i pezzi cantati, ma avreste dovuto sentire con che Voci! La prima è stata la giovine Maria Rita Combattelli, che ha un tono da Soprano bellissimo: un’espressione pulita e chiara, molto ben articolata nei cambiamenti di Tono. Anche l’altra soprano è stata bravissima; Maela Nicoletti ha fatto ascoltare un’ inflessione delicatissima ma impetuosa, con una grazia ed una precisione perfetta. C’era un solo tenore, ma Joseph Dahdah ha dell’incredibile. Il giovane cantante, pulito, perfetto nell’abbigliamento e nel comportamento, distinto ed educato, tutto a posto: quando ha fatto ascoltare il suo saluto a Maria, o l’invocazione all’Agnello di Dio, è stato celestiale; una voce smagliante e precisa, con degli acuti perfetti ed una modulazione d’armonia, forse un po’ staccata nell’espressione, ma intensa e correttissima. Il giudizio è espresso da esecuzioni eseguite da “a solo”, non potevano coprirsi in coro .

   Vorremmo dare un giudizio sulle composizioni ascoltate, ma sono state 12, troppo lungo. Comunque, se seguite l’ordine del programma che verrà pubblicato (prego la redazione di mostrarlo abbastanza leggibile), i primi 5 pezzi sono composizioni “alla francese”, molto di moda nei salotti veneziani d’allora. Poi Mozart e Mercadante con 2 arie, Bach è rinomato nelle sue composizioni sacre, Fauré, Saint Saens e Bizet con delle vocali, ed a concludere Dubois e Strauss-Reger con composizioni in sonoro.

 tinarelli concerto  Musiche, comunque, tutte delicate e mistiche, anche a forma di dialogo tra strumenti che, con mestizia, hanno armonizzato l’atmosfera.

   Quando si possono ascoltare concerti degli Allievi del Briccialdi, vale la pena di partecipare. Calcolate, tanto per dire, che due allievi della Scuola, presi in considerazione solo gli ottoni, sono andati, uno a suonare nell’Orchestra Stabile di Santa Cecilia, e l’ altro nell’Orchestra della RAI.

   Mi sembra che sia un indice sul Livello dell’ Istituto superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi.

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