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CLAUDIO TOTI (PRESIDENTE VIRTUS ROMA): È STATO UN ANNO POSITIVO

toti claudioAG.RF 13.06.2014 (ore 07:32)

(riverflash) – Claudio Toti, presidente della Virtus Roma, ha tenuto al Palazzetto dello Sport, giovedì 12 giugno, una conferenza stampa nella quale ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa.

«E’ finito uno anno positivo, che segue un’annata altrettanto positiva nata però con un po’ di improvvisazione. Anche questa stagione ha avuto un po’ le stesse caratteristiche, siamo riusciti a confermare un buon andamento tecnico. Siamo stati battuti in semifinale da Siena, che si è confermata la nostra bestia nera, una squadra strutturata in maniera più completa, costruita per competere ad alti livelli e giocare in Eurolega, con giocatori di maggiore esperienza e caratteristiche diverse.
Non abbiamo conquistato il vantaggio del campo dopo una regular season conclusa con tanta sfortuna a causa dei problemi fisici. Questi fattori hanno portato a questo risultato, comunque decisamente apprezzabile».

Il presidente ha poi parlato di programmazione e main sponsor: «Negli ultimi due anni abbiamo allestito due squadre in maniera estemporanea, a causa dell’impossibilità di programmazione data da fattori ormai ridondanti: ogni anno ci ritroviamo a ridiscutere gli accordi riguardanti il main sponsor e l’utilizzo del Palazzetto dello Sport. Viviamo una situazione precaria che coinvolge tutto il mondo della pallacanestro, a causa di un prodotto meno appetibile, che attraversa un momento difficile e che ha bisogno di trovare nuovo appeal.
Se penso con una logica industriale non è possibile andare avanti in questo modo: costi e ricavi dovrebbero pareggiarsi, invece negli ultimi anni c’è stata la necessità di ripianare i conti a fine stagione e ogni anno lo sforzo diventa sempre più pesante. Già due anni fa avevo detto questo: oggi siamo sempre più vicini al pareggio di bilancio, che mi imporrò ancora più fermamente l’anno prossimo. Voglio andare avanti e costruire la miglior squadra possibile in funzione delle risorse a disposizione».

La discussione si è poi spostata sulla questione Palazzetto: «Ogni tanto leggo in articoli e interviste fatte a personaggi dello sport che a Roma spesso è mancata la programmazione. Torno sul discorso perché la programmazione va fatta in funzione dei ricavi. Purtroppo non è possibile programmare niente se ogni anno ci troviamo a metà giugno a non sapere se avremo o non avremo lo sponsor, se avremo o no il Palazzetto, se giocheremo qui o, come oggi sto pensando visto il risultato positivo dei playoff, torneremo al Palazzo dello Sport. Per far questo bisogna valutare se il pubblico romano ha davvero voglia di tornare al PalaLottomatica, non solo con le parole ma con un impegno serio, che per me vuol dire sottoscrizione di abbonamenti. Proprio ieri ho avuto un contatto con il Palazzo dello Sport per chiedere una valutazione, il più possibile economica, per ipotizzare un ritorno al PalaLottomatica della Virtus, se questo può contribuire al rilancio del basket a Roma. A volte mi viene imputato che la mia scelta di venire al Palazzetto, basata su motivi prettamente economici, avrebbe impoverito il pubblico in termini numerici, allora sono pronto a valutare anche questa opzione. Ma tutto si regge sull’equilibrio costi ricavi. Provocatoriamente dico una cosa: apriamo la campagna abbonamenti in due giorni , con un ulteriore sconto sui prezzi dell’anno precedente, comunque tra i più bassi d’Italia. Però vorrei la risposta di 5000 sottoscrizioni, perché questo vorrebbe dire che il pubblico è realmente interessato al basket. Ma se la media è 2200-2300 tifosi per il campionato e 1000 per le coppe devo fare una considerazione sul pubblico: con quali numeri posso quantificare l’interesse del pubblico romano per la pallacanestro? Sono 2000 persone? E spostandosi al PalaLottomatica possono arrivare a 5000 o 6000? Questo è un processo di crescita necessario, perché nella voce ricavi, le altre squadre riescono ad ottenere dalla biglietteria il doppio o il triplo di noi».

La Virtus “apre” all’Europa: «Siamo gli unici, insieme a Siena, ad essere arrivati tra le prime 4 del campionato nelle ultime due stagioni, durante gli anni della mia presidenza abbiamo partecipato a 2 finali, 7 semifinali, mancando i playoff in due occasioni, un cammino di tutto rispetto nonostante le difficoltà incontrate nel fare basket a Roma.
Non abbiamo mai pensato di disputare l’Eurochallenge come qualcuno ha scritto, vogliamo partecipare all’Eurocup. Ma dico di più, se ci fosse la possibilità ci piacerebbe fare il Q-Round di Eurolega, ma dipende sempre da determinate condizioni».

Inevitabile il riferimento all’elezione del presidente della LegaBasket: «In questi giorni in Lega si stanno prendendo scelte importanti, riguardo l’elezione del presidente e la struttura stessa, ci confronteremo ancora domani. E’ importante definire queste situazioni per avviare un discorso ampio con la Federazione: servono tante proposte, per il movimento e per limitare i costi imposti alle società, troppo elevati rispetto alla progressiva diminuzione dei budget a disposizione delle società negli anni. Gli elementi a cui si fa maggiormente riferimento nell’analisi della pallacanestro italiana sono i palazzetti e il numero degli spettatori. Credo che serva valutare anche la qualità degli impianti e dei servizi offerti».

Il presidente poi è intervenuto sulla questione del titolo 2012-13: «Finora non abbiamo avviato nessuna azione per la riassegnazione dello scudetto 2012-13, ma stiamo facendo una valutazione in merito e non voglio escludere alcuna possibilità, basandoci sul presupposto che Siena non avrebbe potuto partecipare a quel campionato. Non so dire se e a chi debba essere riassegnato quel titolo, ma ho una mia idea. Sono d’accordo che uno scudetto conquistato così ha un valore diverso rispetto a uno conquistato sul campo, ma in termini di giustizia è meglio avere un titolo di carta che non avere niente».

Infine la Virtus 2014-15: «Conferme per il prossimo anno? Con Jones esiste un contratto, mentre per D’Ercole abbiamo deciso di esercitare la clausola di uscita per ripartire da zero nel costruire la squadra, ma non chiudiamo nessuna porta. Il rinnovo di Dalmonte passa attraverso la definizione del budget, la considerazione tecnica e il rapporto personale sono molto positivi, ne parleremo nei prossimi giorni.
Ricapitolando: Andiamo avanti cercando di avere più certezze possibili, perché in assenza di queste andremo incontro a decisioni che andranno ad incidere almeno sul livello della squadra».

 

Fonte: http://www.virtusroma.it/

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