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CINA, NUOVO SLANCIO PER L’ECONOMIA: LA PRODUZIONE CRESCE DEL 10,4%

FT AG RF 23.09.2013cina

PECHINO (RIVER FLASH)- Continua il periodo più che positivo per il mercato cinese: l’incremento della produzione industriale, degli investimenti e delle vendite al dettaglio, nel mese di agosto, sono l’ultima prova della ripresa della seconda economia più grande al mondo. Dopo la notizia del contenimento dell’inflazione (2,6%), avvenuta lo scorso mese, oggi i nuovi dati lasciano ben pochi dubbi su un possibile nuovo slancio dell’economica cinese: la forte corsa della Cina dovrebbe aiutare il governo a perseguire l’obiettivo di crescita, stimato, per la fine dell’anno, del 7,5%.

Secondo il rapporto dell’Ufficio Nazionale di Statistica, la produzione industriale è cresciuta del 10,4% su base annua in agosto, contro il 9,7% nel mese di luglio, battendo così le previsioni del mercato. Il miglioramento si registra nel settore della produzione dei pannelli solari: dopo due anni di perdite, le maggiori aziende stanno ritornando all’utile grazie ad un aumento della domanda interna. JinkoSolar Holding Co ha riportato un utile netto di 8 milioni di dollari, con un aumento delle vendite del 43%.

Le vendite al dettaglio sono aumentate del 13,4% su base annua, in accelerazione rispetto al 13,2% registrato nel mese di luglio. Gli investimenti di capitale fisso sono aumentati del 20,3% in agosto, rispetto al 20,1% registrato a luglio. Le esportazioni cinesi sono aumentate del 7,2 % rispetto allo scorso anno, superando del 5,5% stimato dagli analisti. Allo stesso tempo, le importazioni sono aumentare del 7% rispetto al precedente anno, con un avanzo commerciale di oltre 20 miliardi di dollari. I prezzi al consumo sono aumentati del 2,6%, mentre l’indice di produzione è diminuito dell’1,6%.

“Gli indicatori macroeconomici confermano un ciclico recupero della crescita economica, iniziata nel mese di luglio, dal momento in cui la domanda interna è stata sostenuta dalla continua costruzione di una robusta struttura finanziaria e dalle manovre politiche attuate dal governo, che hanno avuto un primo impatto sulla crescita”, dice Louis Kuijs della Banca Mondiale Cinese. Due mesi fa, quando le preoccupazioni cominciavano a gravare sull’economia cinese, il governo ha cercato di attuare interventi di politica economica, quali il taglio delle tasse per le piccole imprese, che ha permesso l’accrescimento degli investimenti nel settore ferroviario, nonché esenzioni e agevolazioni fiscali.  Un’ondata di rilascio di crediti, a inizio anno, è stato un altro fattore alla base del miglioramento economico, perché hanno aperto la strada per un sistema finanziario in grado di alimentare l’attività di investimento.

Tuttavia, il principale problema riscontrabile in un’economia come quella cinese è la necessità di attuare provvedimenti che non sappiamo apportare miglioramenti solo nel breve periodo, ma anche e soprattutto, nel lungo termine. Una crescita sostenibile, quindi, non può solo basarsi esclusivamente sull’eccessiva fiducia sugli investimenti, sull’aumento di produzione e sulla crescente dipendenza dal debito, che piuttosto possono essere considerati quali  la forza motrice per la crescita. E’ necessario creare una stabilità macro-economica, nonché uno sviluppo sociale e culturale.

 

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