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CHE STRANO PAESE L’ITALIA DOVE GLI INDAGATI VENGONO PREMIATI…

Chiusura della campagna elettorale di Ignazio MarinoAG.RF.(MP).18.02.2015

 “riverflash” – Walter Politano, ex capo della direzione trasparenza e anticorruzione, indagato in Mafia Capitale, rimosso due mesi e mezzo  fà, è stato nominato dal sindaco Marino, capo del decentramento amministrativo. Alla faccia della meritocrazia! Politano era stato trasferito dall’Anticorruzione perché indagato per 416 bis e oggi viene “premiato” con un nuovo incarico in Campidoglio. Secondo il sindaco “non si tratta di una promozione, ma di un atto obbligatorio”, perché il soggetto in questione, è un dirigente del Comune, e non poteva essere sospeso “sine die” per il solo fatto di essere indagato e avrebbe potuto fare causa all’amministrazione. E ancora: “La ricollocazione del dottor Politano era un atto dovuto. Il dirigente avrebbe potuto, infatti, rivalersi sull’amministrazione capitolina in assenza di un provvedimento di fatto obbligatorio. Si evidenzia, ad ogni buon conto, che l’incarico affidato al dottor Politano è un incarico dirigenziale di base, ovvero di Unità Organizzativa, e non si può in alcun modo configurare come una ‘promozione’, come invece erroneamente riportato da alcuni organi di stampa”. Immediata la nota del Movimento 5Stelle in merito alla vicenda: “Ecco la meritocrazia di Marino, se sei indagato per mafia vieni subito promosso. Il M5Stelle di Roma, si chiede come sia possibile che un dirigente dell’amministrazione indagato per associazione mafiosa nell’inchiesta su mafia capitale, possa essere scelto dal Sindaco per continuare a ricoprire incarichi di rilievo. Tra le altre cose occorre rilevare che il dirigente veniva rimosso dalla guida dell’ufficio anticorruzione del Campidoglio. Dunque per il M5S Roma sono doppie le ragioni di opportunità politica, ma anche sostanziali, che avrebbe dovuto valutare il Sindaco prima di fare questa scelta”. Infine Stefano Giannini, segretario del Sulpl, sindacato di polizia locale, chiede in maniera provocatori: “La domanda da garantisti quali siamo e che rivolgiamo all’amministrazione è la seguente: la stessa cautela si applica per semplici dipendenti o vale solo per i dirigenti di alto rango?”

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