di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 27.04.2014) (river flash) – Che cos’è la cultura? Difficile definirla anche per gli addetti ai lavori, per i protagonisti della Terza pagina di tutti i più importanti quotidiani italiani, per chi, da venerdì 25 a oggi, domenica 27 aprile, ha partecipato alla seconda edizione del Festival del Giornalismo Culturale tenutasi ad Urbino, una delle città italiane candidate a capitale europea della cultura per il 2019.
Una tre giorni dedicata all’informazione per la cultura, al ruolo degli intellettuali, a quello dei giornalisti culturali e non solo. Tanti workshop, tavole rotonde, presentazioni di libri, interviste e dibattiti durante i quali si sono confrontati coloro che la cultura la “consumano” ogni giorno.
Un’attenta analisi per cercare di cambiare la situazione in cui la cultura è oggi: per tentare di definirla c’è forse bisogno di ridefinirla, c’è forse bisogno di una più ampia libertà da parte degli editori e dei redattori, ma soprattutto c’è bisogno di imparzialità e più dedizione verso un lavoro per molti aspetti elitario. La cultura, come del resto l’informazione, infatti, non si scelgono per bisogno, ma per piacere: un piacere verso qualcosa da scoprire e che ancor più della scienza mutua ogni giorno.
Da Davide Paolini, a Luigi Mascheroni, da Michele De Mieri a Pietro Del Soldà, fino alla chiusura del Festival con Marino Sinibaldi; da uno speciale sull’Unione Europea a una simpatica conversazione tra Boccaccio e il Dottor Djembè, passando per un concerto lirico e la premiazione dei vincitori del concorso indetto qualche mese fa dal titolo “Con la cultura si mangia?”. Così i direttori del Festival Lella Mazzoli, direttrice dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, e Giorgio Zanchini, giornalista di Rai Radio 3 e “presentatore” durante tutto l’evento, hanno cercato di fare della patria della cultura e del giornalismo un luogo di riflessione, condivisione di lavori e di idee.
E, come un piatto ben cucinato, gli ingredienti giusti per riportare la cultura in prima pagina devono essere semplici e genuini, facendo passare un prodotto dal gusto prelibato ed eccellente.
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