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CHAMPIONS, ROMA – REAL MADRID 0 A 2: GIALLOROSSI ACCEDONO AGLI OTTAVI ACCOMPAGNATI DA UNA BORDATA DI FISCHI

AG.RF.(Maura Peripoli).28.11.2018

“riverflash” – Erano lì, in 60mila all’Olimpico, sfidando il gelido vento autunnale, per sostenere i loro beniamini, in quella che avrebbe dovuto essere la partita del riscatto, quella che avrebbe dovuto cancellare definitivamente un inizio stagione disastroso e restituire alla squadra, la gioia di una vittoria prestigiosa in Champions. Ma così non è stato: la Roma degli infortunati (out Dzeko, Pellegrini, De Rossi e Perotti), ha costretto Di Francesco a schierare i “baby” della rosa, per una partita che tuttavia  non era decisiva per il passaggio del turno, visto che nel pomeriggio, il Cska Mosca era stato battuto dal Victoria Pilzen per 2 a 1 e la Roma quindi, aveva accesso facile al turno successivo di Champions. Quale occasione migliore allora, per mettersi in mostra, disputare una convincente partita e dimostrare ai tifosi che la Roma c’è ed è viva? Ma ancora una volta, abbiamo assistito ieri sera al “solito” copione, con una squadra “molle” e poco incisiva, che si è anche permessa di sciupare due clamorose occasioni nel primo tempo ( Schick e Under che a porta vuota ha tirato alto) e come sempre accade, nella ripresa, la squadra Di Francesco viene punita con i gol di Bale, grazie al regalo che gli ha fatto Fazio, respingendo un pallone proprio sui suoi piedi e Lucas Vasquez che ha “confezionato” il colpo di grazia ad una squadra allo sbando.  Assenti dunque, Pellegrini e Dzeko per infortunio, dopo De Rossi, Pastore e Perotti, Di Francesco ha potuto mettere in campo Olsen, recuperato, insieme a Florenzi e Manolas ed ha deciso di affidarsi a Zaniolo (migliore in campo), come nella partita di andata, nel ruolo di trequartista, con il tridente offensivo formato da Under, El Shaarawy  e Schick. Il primo tempo non era stato poi così disastroso, con la Roma che tutto sommato “aveva tenuto” pressando alto e mettendo anche paura al Real Madrid, ma l’errore di Under in chiusura del primo tempo, ha sicuramente condizionato la mente dei giocatori che sono rientrati in campo nel secondo tempo, solo fisicamente, ma non appunto, con la testa giusta per recuperare lo svantaggio. Roma sparita quindi o meglio non pervenuta, che vagava in campo senza alcuna idea o soluzione offensiva, penalizzata anche (ma non ce n’era nessun bisogno perché i giallorossi sono bravissimi a complicarsi la vita da soli…) come “ciliegina sulla torta”, dall’infortunio di El Sharaawy, per un problema al flessore dopo un mancato appoggio sul terreno viscido. La squadra spagnola vedendo la poca consistenza della Roma, ha subito approfittato dell’errore di Fazio (che non è certamente nuovo a questi episodi) che di testa ha innescato Bale (il giocatore ringrazia), che ha portato in vantaggio la sua squadra e la povera Roma, già sconvolta per l’andamento della partita, ha subito anche l’inevitabile raddoppio e si è “adoperata” (ma solo un po’), per evitare una disastrosa “imbarcata”. Terminata la partita, tutti velocemente negli spogliatoi, sommersi dai fischi dei tifosi, delusi, che a questo punto, non sono più disposti a tollerare le umilianti sconfitte della loro squadra. Sconsolato e amareggiato, Di Francesco a fine partita ha così commentato:  “Siamo scesi in campo con diverse assenze, ma ogni volta che prendiamo gol smettiamo di giocare e non riusciamo più a fare quello che abbiamo preparato. Sono avvelenato e dispiaciuto. Abbiamo tenuto testa con dei ragazzi come Zaniolo, che per me è stato uno dei più positivi, che fino all’anno scorso giocavano nella Primavera. Non possiamo fare questi errori”. Ma i giallorossi gli errori continuano a farli e domenica ci sarà da affrontare l’Inter dell’ex Spalletti… e al momento la squadra non sembra avere né la testa, né le forze fisiche (sicuramente gli infortuni hanno pesato tanto), per farlo. Unica nota positiva della serata, unica emozione, è stata la consegna della maglia della Hall of Fame, consegnata Totti, unico e insostituibile capitano per i tifosi giallorossi che, ancora una volta con gli occhi lucidi, si presentato in campo, premiato da due “leggende del calcio” come Falcao e Bruno Conti, per ricevere il “suo tributo” e per qualche minuto, lo stadio ha rivissuto le forti emozioni del giorno dell’addio del loro capitano, sempre nei loro cuori. Dopo questo emozionante momento, con l’inizio della partita, è calato il buio sullo stadio Olimpico, per far posto alla delusione dei 60mila di buone speranze, che sognavano una bella e convincente vittoria sul Real Madrid: ma non è stato così e ora, diventa sempre più difficile rimettere insieme i pezzi di una squadra rivoluzionata (purtroppo in peggio), da cessioni eccellenti e una campagna acquisti non all’altezza delle aspettative…

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