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CHAMPIONS, REAL MADRID-ROMA 3 A 0 – ERA GIA’ TUTTO PREVISTO

AG.RF.(Maura Peripoli).20.09.2018

“riverflash” – Le premesse non erano incoraggianti e le statistiche nemmeno, ma la Roma ci ha messo molto del suo per confezionare la “figuraccia perfetta”, nella prima partita di esordio in Champions League. E’ finita 3 a 0 (ma poteva andare molto peggio..) al Bernabeu, la sfida tra i giallorossi e il Real Madrid ( in gol Isco, Bale e Mariano Diaz), un match a senso unico, che ha visto la squadra di Di Francesco, totalmente in confusione e con una condizione approssimativa, soccombere sotto i colpi e le giocate di una squadra fortissima che, già in 45 minuti, aveva collezionato almeno 10 occasioni da gol, non realizzate, grazie alla serata di grazia del portiere Olsen, quasi una copia del “rimpianto Alisson”, che ha salvato il risultato in almeno 5 occasioni. Era già tutto previsto, la rassegnazione era nell’aria, nonostante Di Francesco avesse detto ieri in conferenza stampa, che serviva una prestazione “super” per riscattare un pessimo inizio di campionato. Ma non è stato così e la Roma, già vista nella prime partite di questa nuova stagione calcistica, non ha fatto nulla per invertire il pronostico ed ha mostrato ancora una volta, tutti i suoi limiti: un centro campo inesistente, con De Rossi che fa una cosa buona e una cattiva, Nzonzi che non ha certo come caratteristica la velocità e il povero Zaniolo, all’esordio assoluto (non ha mai giocato nemmeno in campionato), mandato in campo a sorpresa da Di Francesco che, almeno ci ha provato a fare qualcosa di buono. In difesa la coppia titolare, Fazio e Manolas e in attacco El Shaarawy al fianco di Dzeko e Under. Il primo tempo è stato un monologo assoluto degli spagnoli, con la Roma completamente spaesata, che stava a guardare e la “scontata” conclusione, è stata una punizione perfetta di Isco che ha giustamente portato in vantaggio il Real e la Roma è andata così a riposo con il risultato di 1 a 0. Un po’ meglio il secondo tempo: una buona occasione è capitata sui piedi di Under, quando se n’è andato in contropiede grazie ad un perfetto lancio di Dzeko, ma il pallone potente,  era troppo centrale e il portiere Navas ha facilmente alzato in angolo. A quel punto Di Francesco ha sostituito Zaniolo con Pellegrini, El Shaarawy con Perotti ed ha  tentato anche la carta Schick ( al posto di un soporifero Nzonzi) che, come più volte accaduto, giocando con troppa sufficienza, si è letteralmente divorato un gol, dimostandosi ancora una non incisivo e a tratti anche indisponente. Insomma, la figuraccia è servita ancora una volta, grazie ad una squadra priva di “anima” e con grossi limiti nel gioco e nella condizione atletica. Non cerca giustificazioni il mister giallorosso a fine partita: “Abbiamo sofferto le loro grandi qualità, nel primo tempo e le loro imbucate, abbiamo fatto poco e sbagliato tantissimo: sapevamo di dover soffrire ma questa sera siamo stati veramente troppo remissivi e poco qualitativi e anche quando, nel secondo tempo, il Real è un po’ calato, eravamo troppo lenti e abbiamo avuto difficoltà a verticalizzare. Ora l’unica cosa che dobbiamo fare è: lavorare e migliorare”.  Già lavorare e da quello che si è visto in campo ieri, c’è da lavorare tanto e soprattutto c’è da trovare quell’identità e quel carattere (chi l’ha visto?) che, nella scorsa stagione avevano reso esaltante il percorso in Champions della Roma: al Bernabeu perdono quasi tutte le squadre, vincere è quasi impossibile, è un dato di fatto.. ma la Roma ieri sera se n’è veramente approfittata: era già tutto previsto.

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