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CENTRO ITALIA IN GINOCCHIO: DOPO IL GELO E LA NEVE, IL TERREMOTO (UN MORTO E UN DISPERSO) E UNA SLAVINA SU UN HOTEL

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AG.RF.(redazione).19.01.2017

“riverflash” – Una vera e proprio tragedia nel Centro Italia: dopo la neve e il gelo, anche il terremoto e una slavina che si è abbattuta sull’hotel Rigopiano in provincia di Pescara. Al momento dell’incidente l’albergo ospitava circa 20 turisti e 7 dipendenti. Si teme però per la vita di almeno 3 persone, dopo che la slavina ha sommerso l’albergo e ne ha fatto crollare una parte. A dare l’allarme è stata una coppia che ha riferito che ci sarebbero almeno 3 dispersi e ora le persone presenti nell’albergo, sono bloccate senza potersi muovere; tra loro, 2 bambini di 5 anni. Poi però, le comunicazioni con la struttura sono state interrotte e al momento non si hanno notizie. I soccorritori sono arrivati nella notte dopo un estenuante percorso di 4 ore sugli sci ed è stato difficile anche per il soccorso alpino, entrare nella struttura ricoperta dalla neve. La visibilità è quasi nulla, la temperatura è di – 5 gradi e la situazione è estremamente problematica. L’ipotesi degli esperti del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico è che all’origine della valanga che ha interessato l’hotel Rigopiano ci siano le forti scosse di terremoto registrate nell’Aquilano. Un uomo è morto sepolto dalle macerie della sua stalla a Valle Castagno, nel Teramano. La vittima, l’83enne Nino Di Nicola, è stata estratta dopo diverse ore: a causa del maltempo la zona era rimasta isolata e i soccorsi hanno trovato grosse difficoltà a raggiungerla. Le squadre del Soccorso Alpino non sono ancora riuscite a raggiungere la località di Campotosto in provincia dell’Aquila, dove c’è stata una slavina, e dove ci sarebbe un disperso. Un nuovo tentativo di raggiungere l’area sarà fatto questa mattina. E come se non bastasse, c’è il pericolo di nuove scosse di terremoto, che sembra non finire più, fenomeno al quale nemmeno gli esperti riescono a dare una spiegazione e non escludono il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di questa mattina”. A evidenziarlo è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a seguito dei 4 forti terremoti  che hanno colpito oggi l’area dell’Appennino Centrale. Quelli più forti di magnitudo maggiore di 5.0 registrati dall’Ingv sono avvenuti alle ore 10,25 italiane di magnitudo 5.3 (Mw 5.1); alle ore 11, 14 di magnitudo 5.4 (Mw 5.5); alle ore 11, 25 di magnitudo 5.3 (Mw 5.4); alle ore 14,33 di magnitudo 5.1 (Mw 5.0). Da questa mattina, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha localizzato oltre 100 eventi sismici di magnitudo maggiore di 2.0 tra le province dell’Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice). La faglia coinvolta dagli eventi sismici di questa mattina, ha riferito l’Ingv, “appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga il cui settore più settentrionale si è attivato con l’evento del 24 agosto”. E mentre i soccorritori sfiniti, cercano di raggiungere i luoghi della tragedia, torna anche l’incubo del terremoto, che già precedentemente ha devastato il Centro Italia, ora letteralmente sommerso dalla neve.

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