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Casseforme: cosa sono e a cosa servono?

AG.RF 20.02.2019 (ore 15:19)

(riverflash) – Spesso ci si chiede nell’ambito delle costruzioni dove è possibile trovare le casseformi?Nei cantieri stradali, nella costruzione di case ed edifici, in tutto ciò che viene costruito in calcestruzzo, possiamo trovare le casseformi.

Avete capito di cosa stiamo parlando?! Avete capito cosa sono le casseformi?!

Sicuramente vi sarà capitato nella vostra vita di averle viste almeno una volta ma possibilmente non conoscevate il nome ‘tecnico’.

La cassaforme o cassero (in inglese formwork) in edilizia è quella struttura di contenimento nella quale viene colato il calcestruzzo (cls), da qui anche il nome di cassero per calcestruzzo o casseformi per calcestruzzo.

Le casseforme sono delle opere provvisionali, di fatto temporanee: quando il calcestruzzo acquisterà le sue caratteristiche meccaniche, la struttura casseforme che lo contiene verrà rimossa definitivamente.

Il processo che permetterà al calcestruzzo di acquisire le sue caratteristiche meccaniche è lungo e si divide principalmente in due momenti:

– la presa: questa fase dura circa 24 ore e in questa occasione l’impasto solidifica

– l’indurimento: che dura circa 28 giorni, in cui il calcestruzzo ottiene le sue caratteristiche meccaniche e prende la forma desiderata

Naturalmente, visto che le casseforme vengono “riempite” dal getto di calcestruzzo allo stato fluido, esse svolgono anche una funzione geometrica determinando la forma finale che dovrà assumere la struttura desiderata.

Le casseforme, in base al materiale in cui sono costruite, si suddividono in casseri a perdere o riutilizzabili, in base alla possibilità del riutilizzo della materia con coi vengono costruiti.

Possono essere costituiti da diversi materiali, come l’acciaio, la plastica, il legno e da resine e nuovi materiali.

Comunemente le casseforme a perdere sono solitamente realizzate in legno o in acciaio in base all’ambito d’utilizzo.

Le strutture in legno sono di solito utilizzate per la costruzione di case e/o piccoli cantieri. Le tavole di legnoutilizzate, per garantire la semplicità di montaggio e smontaggio, vengono opportunamente collegate mediante il numero minimo di chiodi e rinforzati con l’aggiunta di sostegni quali puntelli, controventi, travetti, sbatacchi e cravatte. Gli assi utilizzati possono essere riutilizzati alcune volte (2-3 volte) fino a quando non perdono di planarità; per questo motivo i casseri in legno vengono considerati casseri a perdere.

Soprattutto nella prefabbricazione e nei grossi cantieri, le casseforme sono realizzate in acciaio. In tal caso si ha il vantaggio di poter utilizzare la cassaforma a perdere per fondazioni per un numero praticamente illimitato di volte.

A partire dalla metà del Novecento si sono cominciati a sviluppare nuovi sistemi di casseforme con l’obiettivo di industrializzare il cantiere ed aumentarne l’efficienza produttiva.

In questo processo di industrializzazione e progettazione casseformi sono rientrati anche l’utilizzo di nuovi materiali per casseformi: pannelli metallici, pannelli a base di polistirolo espanso o elementi in materiali fibrocompressi o compensati sono sempre più utilizzati ultimamente.

È chiaro che in base ai materiali utilizzati anche i prezzi dei casseri a perdere variano.

In qualunque caso è comunque indispensabile che la struttura sia solida e che riesca a sopportare le spinte e il peso del calcestruzzo fresco sulle pareti interne e le azioni di vibrazione per costipamento.

Per far ciò i giunti devono essere curati in modo da assicurare la tenuta dei casseri di calcestruzzo.

Inoltre, come consigliato da Duimar, azienda siciliana di Castellana Sicula in provincia di Palermo, leader in Italia e specializzata in casseri a perdere e sistemi innovativi peer calcestruzzo, è essenziale che la superficie interna del cassero a perdere per fondazioni sia pulita e preferibilmente ricoperta di uno strato di disarmante che permetta il facile distacco dal calcestruzzo una volta indurito.

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