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CARLO TAVECCHIO NUOVO PRESIDENTE DELLA FIGC CON IL 63% DEI VOTI

tavecchioAG.RF 11.08.2014

(riverflash) – Vince Tavecchio, la presidenza della FIGC è sua. La base ha tenuto e la maggioranza è aumentata nelle ultime ore con l’entrata di Atalanta e Cesena nel gruppo dei club favorevoli all’ex-presidente della Lega Dilettanti, il cui nome è circolato subito dopo le dimissioni di Abete nel giorno dell’eliminazione dell’Italia dalla Coppa del Mondo. Nato nel 1943 a Ponte Lambro in provincia di Como è diplomato ragioniere e politicamente è cresciuto nella Democrazia Cristiana. Dal 1999 a oggi è il presidente della Lega Dilettanti

Al Hotel Hilton di Fiumicino decisivo il terzo scrutinio il 63% dei voti, quasi i due terzi dell’assemblea, contro il 33% di Demetrio Albertini. Favorevoli a Tavecchio Lotito della Lazio e Preziosi del Genoa, mentre sono contrari Juventus e Roma. Ora c’è da nominare il nuovo c.t. dell’Italia, ma il nostro calcio sembra lontano dall’aver trovato tranquillità per tornare competitivo. Il 18 agosto il nuovo presidente della Federcalcio presenterà la lista delle cose fatte e potrebbe essere il giorno della scelta del c.t.. Tavecchio assicura che non ha preso finora contatti e impegni con tecnici.

Non solo gaffe hanno messo in discussione la sua candidatura come la frase razzista sugli africani mangia banane, oppure quando definì “coatti mangiatrippa” i tifosi della Roma, oppure quando per lanciare il calcio femminile propose lo slogan “Spogliati e Gioca”. Da buon vetero democristiano Tavecchio ha precedenti penali. Infatti è stato processato e condannato cinque volte. È stato condannato a 4 mesi di reclusione nel 1970 per falsità in titolo di credito continuata in concorso, a 2 mesi e 28 giorni di reclusione nel 1994 per evasione fiscale e dell’IV, a 3 mesi di reclusione nel 1996 per omissione di versamento di ritenute previdenziali e assicurative, a 3 mesi di reclusione nel 1998  per omissione o falsità in denunce obbligatorie, a 3 mesi di reclusione nel 1998 per  abuso d’ufficio per violazione delle norme anti-inquinamento, oltre a multe complessive per oltre 7 000 euro

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