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I CANTORI DI PARTENOPE? VENGONO DA TERNI, DALL’ISTITUTO DI MUSICA BRICCIALDI

briccialdi_fotodi Francesco Angellotti (AG.RF 15.03.2015) ore 18:30

(riverflash) – Dove potevamo sentire un concerto messo in scena dai “Cantori di Partenope”? A Terni, certo; ed i musicisti sono tutti del luogo, allievi dell’ Istituto di Musica Briccialdi, l’Accademia di Terni di cui abbiamo avuto modo di parlare precedentemente. Certo, i suonatori ancora stanno imparando, ma la flautista, la violinista e la contrabbassista hanno svolto 10 anni di lezioni all’Accademia, in loro la musica è ormai nelle pulsazioni cardiache; il mandolinista, invece, è appena da 1 anno e 1/2 che si sta introducendo nella specialità, imparerà ancora molto ma la sua attitudine è bellissima; l’interprete alla chitarra, invece, un po’ come molti, ha cominciato a suonare da autodidatta ed ha fatto molta esperienza da solo; tanto che si è appassionato, ha voluto entrare nell’Arte della musica ed ora sono più di 4 anni che segue lezioni all’Accademia. La voce del gruppo, che si sente che non è napoletana per quanto non storpia i testi che sono intonati abbastanza correttamente, è una professoressa dell’Istituto Briccialdi, ed è gentile e simpatica, oltre ad essere affettuosa con i suoi allievi.

   La serata è cominciata con un’introduzione della direttrice e del presidente dell’istituto Donna Giuliana, che ha organizzato la serata canora. Giuliana Ferri, che si è intitolata l’Associazione che si è sviluppata ed ha una messaggio importantissimo a due anni dalla sua morte, è stata un’attrice e modella molto ricercata quando svolgeva attività nell’ambiente dello spettacolo; ad attività terminata, ha aperto un centro d’accoglienza per cani, gatti e animali dispersi, abbandonati in strada. La raccolta di centinaia di bestie senza fissa dimora ha ridato vita a bestioline, che hanno saputo tutte ringraziare dell’offerta ricevuta in una dimensione decente, col loro affetto e spirito d’allegria: che sarebbe il sentimento insito in qualsiasi animale, se non fosse avvilito. E non parlo solo di cani e gatti, ma ho scritto: qualsiasi animale, compresi leoni, tigri, ippopotami, condor, pescecani…  ognuno come Natura induce correttezza secondo Natura.

   La direttrice dell’ ISTESS Stefania Parisi ed il direttore, giornalista, Arnaldo Casali, hanno svolto il classico discorso di chi si volge verso la classe animale come benefattore, ed aiuta le povere vittime di strada verso le quali portano soccorso; per questo, certo, l’Associazione Donna Giuliana ha bisogno d’aiuti: in vari modi ed in tante forme. L’impostazione dei due interventi, ci è sembrato, è stata un po’ del tipo di quello che possono avere gli Infermieri in una Casa di Cura o un Professore dall’alto della sua cattedra in una scuola; proprio così, un paternalismo ed una commiserazione per i poveri derelitti, finiti sbandati nel fango, simile a come si porgono i Superiori come Missionari verso gli Esclusi; troverei sarebbe maggiormente da puntualizzare che, a paragone, è l’Uomo che logicamente si dovrebbe trovare in difficoltà nei riguardi di un animale; perché le Bestie seguono e non portano alterazioni al Ciclo naturale dell’Evoluzione; l’Uomo, presuntuoso – ignorante e violento, sta combinando la situazione ideale per giungere nei tempi più celeri possibile all’ Autodistruzione. E’ per questo che riconoscere che siamo noi Uomini a guidare il processo del Tempo, è un atto d’accusa grave ed inequivocabile.

   Comunque la serata napoletana, presentata da chi Napoli l’ha studiata per seguirla nello sviluppo artistico – culturale – musicale , ma vive lontano dalle rive di Pozzuoli o Mergellina, è stata bellissima ed ha riscaldato il cuore di chi ha nell’Anima una produttiva dinamica di vita; anche se certe caratteristiche, tipiche di “gente di fora” erano ovvie.

 partenope  Musiche molto lente e non esaltanti, cantate bene e quasi corrette ma con poco spirito d’esternazione, testi i più tradizionali dal 1200 a Pino Daniele ma presentati delicatamente seppur con poco languore. Bello, bravi, trascinante, anche se qualcosina ci mancava.

   Ci mancava Napoli: il mare, la grandiosità, le ristrettezze, il cuore, l’umanità. Non perché queste siano cose di cui Terni  sia priva, assolutamente; ma n’ata Napule in tutt”o Munno nun ‘a può truvà. E si potrà ricreare il suono dei rumori dei vichi, la pace delle Ville, il rumore del mare contro gli scogli, le strilla dei guagliuncelli ‘nmiez”a via, la mestizia nei Circoli Culturali… lo spirito di Masaniello che s’irradia ancora a via Duomo; si, Napoli si può studiare, coltivare nella sua Forza e nella Cultura; purtroppo, per quanto grande, si può sfruttare; e da quando hanno preso egemonia i piemontesi è un disastro, ma al quale si reagisce solo perché siamo a Napoli. Ma non si può ripetere, è sempre un’immagine Eterea che s’innalza sul Mondo, verso la quale il Mondo tende d’elevarsi. E lo dico io che non sono napoletano: nato e cresciuto a Roma, città dal profondo bagaglio che amo profondamente. Eppure, a volte, mi viene da domandarmi:

   Ma Napul’ addò stà?

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