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CAMBIAMENTO IM/POSSIBILE

Per quale motivo l’Italia si è bloccata in questa situazione politica e manageriale? Non si riesce a cambiare, a rinnovarsi: in politica si vedono sempre le stesse facce. Per avere un governo, si è dovuto fare un governo tecnico, senza scegliere i ministri fra i politici eletti. Cambiano il nome ai partiti ma poi sono sempre gli stessi che li comandano…

I motivi sono due:

  1. L’attuale legge elettorale, per cui noi elettori      siamo chiamati a scegliere uno stemma di partito, poi pensano i suoi leader      a mettere in lista i loro amici, sostenitori, parenti ecc.
  2. Il finanziamento pubblico, che garantisce somme      ingenti ai partiti, somme che poi sono a disposizione dei loro leader, che      ne dispongono a piacere, senza rendere conto a nessuno.

Per finanziare una campagna politica di propaganda pre-elettorale, occorrono soldi, ma chi li elargisce e a chi? E’ ovvio che i leader dei partiti ora al potere preferiscano finanziare i loro sostenitori per perpetrare la loro leadership e non perdere i privilegi ottenuti.

L’unica eccezione, nell’ultimo mezzo secolo, positiva o negativa che sia stata, è Berlusconi che, essendo ricco, ha potuto finanziarsi la campagna elettorale e farsi un suo partito, con gran disdoro di chi allora deteneva il potere dei partiti convenzionali.

Ora, a parte i vari partitucoli che hanno presentato i simboli al Ministero degli Interni, ci hanno provato questi:

  • Renzi, che, guarda caso, non è stato eletto      alle primarie del PD ed è stato tacciato da quelli del suo stesso partito      di “avere rapporti con la finanza” … ma era chiaro che, se voleva fare il      leader del suo partito a livello nazionale, servivano soldi, e, siccome      non glie ha dati Bersani, se li è dovuti procurare in altro modo.
  • Grillo, che ha pochi soldi suoi ma usa      intelligentemente la rete,
  • Ingroia, siciliano. Per lui la domanda      inquietante è: chi lo finanzia?

Come interpretare i risultati delle elezioni regionali in Sicilia? I tre quarti dei cittadini non hanno dato il voto ai partiti convenzionali: oltre la metà non ha votato ed un quarto circa ha dato il voto al Movimento 5 Stelle.

Da bambini ci hanno spiegato che in democrazia sono i rappresentanti del popolo a governare, ma quanto popolo rappresenta la coalizione che ha vinto in Sicilia? Probabilmente alle prossime elezioni politiche accadrà la stessa cosa: qualche vecchio partito esistente si alleerà in una coalizione poco omogenea, pur di vincere le elezioni, ma poi cosa accadrà? Se la maggioranza degli italiani deciderà di non andare a votare, dopo si dovrà beccare l’inciucio che ne verrà fuori, d’altronde, come si fa a votare quelli che ci hanno portato all’attuale fallimento?

Intervento di Claudio Peretti per gentile concessione

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