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CALCIO, CAMPIONATI EUROPEI, OBIETTIVO: GIOCARE IN SICUREZZA

AG.RF.(redazione).07.06.2021

“riverflash”- L’obiettivo è quello di giocare in sicurezza per evitare contagi, immunizzando giocatori e staff. Occorre dunque concludere il torneo con meno casi possibili, anche grazie al livello di vaccinazione raggiunto in tutta Europa. A tale proposito l’Uefa ha aggiornato il suo protocollo per le gare internazionali in vista degli Europei per evitare le situazioni pericolose. Ecco cosa si legge nel primo punto del protocollo: vaccinare, dove possibile “perché la vaccinazione è una misura fondamentale nella lotta contro il virus ed è fortemente incoraggiata dalle autorità sanitarie”, si legge. L’Uefa raccomanda pertanto a tutte le squadre di perseguire le opzioni di vaccinazione non appena ragionevolmente disponibili nel rispettivo paese”. Inoltre, chi sarà vaccinato, come è successo per i giocatori dell’Italia, dovrà continuare ad essere testato con i tamponi per “proteggere coloro che non hanno ancora avuto la possibilità di essere vaccinati”. I tamponi potrebbero anche essere interrotti “quando un numero significativo di membri della delegazione del team è stato vaccinato”, ha aggiunto l’Uefa. Il tema dei tamponi resta comunque centrale:  i giocatori e lo staff più vicino alle squadre saranno testati ad intervalli non superiore ai quattro giorni. Quando gli azzurri giocheranno a Roma, ad esempio, verranno testati uno o due giorni prima della partita, con risultati che dovranno essere consegnati al massimo sei ore prima dell’orario di inizio della partita. Per il resto, resterà l’obbligo per ciascuna squadra della bolla, con spostamenti consentiti solo tra sede di allenamento e stadio. E cosa succederà se dovessero esserci contagi? I giocatori positivi, così come i contatti di positivi, potrebbero in caso essere sostituiti ma solo fino alla prima partita ufficiale nella competizione. Dopo, verranno considerati come ‘normali’ infortunati: serviranno almeno 13 giocatori disponibili e negativi ai test (tra i quali almeno un portiere) per scendere in campo. Nel caso in cui una delle nazionali non avesse a disposizione il numero minimo di cui sopra, la partita può essere riprogrammata entro le 48 ore successive: nel caso in cui, invece, non potesse essere riprogrammata, la sanzione sarà la sconfitta per 3-0 a tavolino per la nazionale senza abbastanza giocatori a disposizione. E i casi Covid potrebbero riguardare anche gli arbitri, per i quali l’Uefa prevede una ipotesi particolare: se risulta positivo un membro della squadra arbitrale designata per una partita, l’Uefa può eccezionalmente nominare ufficiali di gara sostitutivi che possono essere della stessa nazionalità di una delle squadre in campo.

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