BRITISH MEDICAL JOURNAL: LA VIVISEZIONE SERVE PER OTTENERE FINANZIAMENTI

AG.RF 09.07.2014 (ore 09:13)

(riverflash) – La ricerca su animali è sufficientemente basata su prove per essere una pietra angolare della ricerca biomedica? Hanno risposto Michael B Bracken e Susan Dwight Bliss, docenti di epidemiologia, e Pandora Pound, medico e sociologo.

La risposta è no, ed è accompagnata dalla constatazione che è un fatto grave visto che molta ricerca clinica segue quello che si è visto nella ricerca su animali.

– Quanto è predittiva e produttiva la ricerca su animali?

La risposta di Fiona Godlee editorialista del British Medical Journal è: “molto poco, bisognerebbe cambiare”.

Il British Medical Journal (considerata una delle più gloriose testate mediche mondiali) nel 2004 aveva addirittura dichiarato: “La linea editoriale tipica del BMJ è di dirottare diligentemente la ricerca su animali ad altre riviste”.

Una rivista americana ha fatto una specie di censimento delle teorie che bisognerebbe mandare in pensione ed ha interpellato molti scienziati illustri.
La prima delle teorie che secondo uno degli scienziati consultati dovrebbe essere mandata in pensione è “i modelli animali”.

Dice: “In ultima analisi una delle principali ragioni per cui continuiamo a seguire questo sistema arcaico è per ottenere finanziamenti”.

Conclude dicendo che quando aveva trovato un test fondato su biopsie umane, colture cellulari umane che era molto interessante per predire l’efficacia di una certa terapia di certe medicine, nel momento in cui ha chiesto il finanziamento, ecco che dal National Institutes of Health hanno risposto che non possono finanziare delle prove cliniche su quel test perché la prima cosa che si deve fare è riprodurre quei dati sui topi.