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BRASILE: DILMA ROUSSEFF VINCE DI STRETTA MISURA IL BALLOTTAGGIO CON NEVES

dilma e lulaAG.RF 27.10.2014 (ore 13:45)

(riverflash) – Secondo mandato per Dilma Rousseff, candidata della sinistra alle elezioni presidenziali in Brasile, battendo nel ballottaggio Aecio Neves, candidato di centro destra. Un margine stretto del 51,6% contro il 48,4%, che è il più risicato nella storia dei ballottaggi e che presenta un Brasile spaccato a metà, con il nord, povero e popolato da una maggioranza di persone dalla pelle nera, schierato a favore di Dilma Rousseff, mentre il sud, ricco e industrializzato con le grandi città come São Paulo e Rio de Janeiro, ha votato per Aecio Neves. Decisivo l’apporto a Dilma di Lula, ex presidente, che nel 2002 e nel 2006 ottenne maggioranze molto larghe, sopra il 60%. Stesso partito, quello dei Lavoratori, ma in questi anni ci sono stati scandali nella concessione di appalti, funzionari statali corrotti, l’inflazione al 6,8% e la dolorosa sconfitta del Brasile ai Mondiali di Calcio. Un margine sottile, comunque, la Rousseff l’ha mantenuto grazie alla politica assistenzialista verso i poveri, come la «Bolsa Familia», e al vantaggio di gestire le elezioni. Aecio Neves, che nel ballottaggio ha avuto anche il sostegno della sinistra ecologista di Marina Silva, è stato governatore di Minas Gerais e suo nonno, Tancredo Neves, fu eletto Presidente del Brasile nel 1985, ma non ha mai governato perché morì prima di assumerne la carica.

dilma rousseffDilma Rousseff, che ha 66 anni, è figlia di un immigrato bulgaro e ha passato 3 anni in carcere. Nel sindacato è cresciuta all’ombra di Lula, che è stato accanto a lei per tutta la campagna elettorale, a garanzia che i flussi economici già esistenti, non verranno interrotti.

Nel Partito dei Lavoratori, comunque, c’è stata la bocciatura di Tarso Genro per la carica di governatore dello Stato Rio Grande do Sul, che in passato era stato governato da Lula ed era sempre stata una roccaforte della sinistra. Genro, quando era ministro della Giustizia, concesse l’asilo politico in Brasile all’ex-terrorista Cesare Battisti, della sinistra extraparlamentare, e poi ne bloccò l’estradizione richiesta dall’Italia.

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