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BORDELLI LEGALI NEL BANGLADESH, DOVE VENGONO SOMMINISTRATI STEROIDI ALLE PROSTITUTE PER RENDERLE FORMOSE

(RIVERFLASH) – La schiavitù ha diverse facce, tra cui quella di trascorrere tutta la vita in un bordello. Nel Bangladesh la prostituzione è legale e nel Paese esistono 14 Case di Tolleranza, dove ragazze e donne adulte fanno sesso a pagamento. Naturalmente solo una parte degli incassi va alla prostituta, perché lei lavora per un protettore-imprenditore.

Tra i bordelli c’è concorrenza e agli uomini bengalesi piacciono le donne formose, per cui questi scellerati manager del sesso somministrano alle ragazze giovani, spesso magre e senza curve, l’Oradexon, uno steroide usato per fare ingrassare il bestiame che crea dipendenza, oltre ad aumentare la pressione del sangue e creare gravi danni ai reni.

La schiavitù non è solo lavorare senza compensi decenti, ma è anche vivere una vita degradata, vendendo il proprio corpo dopo averlo modellato in modo da renderlo appetibile.

Vicino a Dacca, capitale del Bangladesh, c’è Tangail, una baraccopoli dove tra case di lamiera e poveri esercizi commerciali, c’è la zona del bordello. Le prostitute dovrebbero avere almeno 18 anni, ma alcune sembrano più giovani e, in questa parte del mondo, le carte d’identità non rivelano sempre la giusta età. Alcune delle ragazze sono nate lì, figlie di prostitute, altre sono orfane, altre provengono da famiglie estremamente povere. Quando queste donne invecchiano e non sono più proponibili sul mercato del sesso, spesso restano a Tangail, per crescere i figli, magari vendendo chincaglierie o facendo le pulizie.

Un girone infernale ma lecito, alla luce del sole. Niente di illegale e questo deve fare riflettere. Tangail non è situata in un posto isolato dal mondo, in auto, partendo da Dacca, ci vogliono circa 3 ore.

AG.RF 01.02.2013[sociallinkz]

 

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