AG.RF 10.11.2014 (ore 13:12)
(riverflash) – Scoppia la protesta, anche in modo violento, nel Belgio culla dell’Europa. Giovedì 6 novembre i cittadini sono scesi in piazza per manifestare contro le misure di austerità prese dal nuovo governo a guida Charles Michel. Gli scontri sono scoppiati tra la polizia e gruppi di dimostranti che hanno rovesciato auto, appiccato il fuoco ai cassonetti, alzato barricate e tirato pietre. Le forze dell’ordine hanno risposto con il lancio di lacrimogeni e l’uso di cannoni ad acqua. Al termine di un’ora irca di scontri e tafferugli, il bilancio è risultato essere di 36 feriti, tra cui una dozzina di poliziotti, e una trentina di fermi tra i manifestanti. Oltre a numerose vetrine infrante e auto distrutte.
L’aumento della pressione fiscale per adeguarsi agli standard europei è all’origine del malumore dei manifestanti. Aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni entro il 2030, congelamento degli adeguamenti salariali all’inflazione, tagli a scuola, ricerca e servizi. Il nuovo esecutivo ha messo a punto per realizzare risparmi per complessivi 11 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.
Almeno 100.000 persone hanno sfilato per la capitale Bruxelles, che rappresentano una percentuale del 1% della popolazione del regno belga.
L’ex ministro socialista Laurette Onkelinx accusa: “Sacrifici che colpiscono solo salari, pensioni e stato sociale mentre non toccano grandi aziende e capitale”.
Per il 15 dicembre in Belgio è prevista una giornata di sciopero generale, mentre nelle prossime settimane sono previsti scioperi decentrati, che a turno colpiranno le varie province.
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