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BEETHOVEN E MOZART INDUCONO AD INQUADRARE L’EPOCA TECNOLOGICA

di Francesco Angellotti (AG.RF 14.10.2023)

(riverflash) – Venerdì 13 ottobre è andato in onda su Radio 3 un concerto che non poteva essere trascurato: per la musica ed il discorso presentato sulle scelte d’orientamento personale. Alle ore 20 l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, diretta da Ottavio Bantone, ha eseguito una sinfonia dell’ispiratore a cui è stata dedicata l’Orchestra: Franz Joseph. Haydn

   Si riuscivano ad interpretare le novità nello stile, che ormai sembra acquisito, ma nel ‘700 era completamente nuovo, ampliando nelle tematiche: così una vasta schiera di giovani ha tratto scuola da un Musicista che ha stigmatizzato l’impostazione dell’elaborazione nello stile
   Subito a seguire, l’Orchestra di Bolzano e Trento ha fatto ascoltare il più grande tra gli allievi di del Maestro ascoltato all’esordio. Per dir la verità non si può considerare sia stato allievo di nessuno, ma il suo messaggio ha filtrato l’insegnamento d’ Haydn , ed è esploso lo stile romantico di Ludwig van Beethoven. Questo particolare non può racchiudere l’impostazione dell’unico autore che, diventato sordo, ha portato all’ascolto musiche eccezionali dal massimo significato
   Certo la corrente delle composizioni seguiva l’influenza del Romanticismo, ma si è ampliata in così straordinarie digressioni da presentarsi in un’Arte Unica, che molto ha insegnato ma mai è stata ripetuta. Notate l’affermazione per capire la conclusione di questo mio piccolo commento
   Di Beethoven è stata suonata la 4° Sinfonia, che i presentatori-radio l’hanno classificata meno progressista rispetto la 3° e la 5°, che invece son state elogiate  come eccezionalmente innovative. Il giudizio è il caso d’accettarlo, perché formulato da tecnici dell’ambiente; ma non appare evidente da quale studio sia stata colta questa considerazione: in quanto, senza nessuna presunzione di tecnicismo, la ricchezza di cambiamenti di toni e di tempi, che rendevano unica l’armonia tra le variazioni, ha messo in luce come la musica della 4° del grande Ludwig sia un arricchimento lineare e costante, senza interruzioni, proponendo un discorso sempre più ricco in tutto il repertorio
   Qualsiasi presupposto per cui la 4° venga considerata una stasi non è noto, anche se comunemente vien fatta ascoltare meno delle altre: prendiamolo come dato di fatto
   Molto importante è stata la svolta nel presentare un’innovazione nell’interpretazione musicale. Dopo l’Esecuzione, si è ascoltata stessa Sinfonia, rielaborata dal Compiuter.
   Cioè, la musica è stata introdotta in un apparecchio che, valutando le caratteristiche, ha ampliato quel che era stato steso in origine: in via sperimentale, ma questa è la strada intrapresa. Secondo gli espositori, la musica di Beethoven era stata arricchita, in quanto il Compiuter aveva elaborato i temi proposti
   L’esperimento è apparso alquanto innovativo, allargando alle Composizioni Musicali l’attuale “dipendenza dalla tastiera”, pur non essendo facile definire il motivo; ma la corrente attuale si indirizza in questa direzione, quindi è importante prender coscienza di qual’è la strada che abbiamo intrapresa
   Il giudizio non è stato negativo, la musica era bella ed armonica; aveva un’impostazione importante. Ma era solo un’elaborazione matematica su principi assorbiti da uno schema; mancava stile, impulso, creatività, estroversia … mancava l’elaborazione musicale, cioè mancava il frutto maturato dell’Uomo: mancava Tutto
   Non si poteva partecipare ad una proposta d’apprezzamento di contenuti, seguendo una sequenza di note indovinate: dolci, delicate, impetuose, forti … senza Personalità. Ma non si può criticare, in quanto è la forma a cui si sta adeguando l’Epoca attuale. Basta con la creazione Personale:  tutto matematico, istantaneo, instagram e perfetto
   Il nuovo schema di elaborazione artistica ho avvertito subito come impostava la percezione dell’ascoltatore; così ho fatto a tempo ad accendere il Televisore, ove su RAI 3 trasmettevano ancora il 1° atto dei 4 complessivi de “Le Nozze di Figaro”; evidenziando contenuti solamente umani
   L’Opera di Wolfang Amadeus Mozart, è stata diretta da Riccardo Muti ancora giovine ma già Super; veniva da allestimento di Antonio Vitez del 1979 che ha curato anche la regia; la rappresentazione andò in scena al Teatro Comunale di Firenze, regista TV Dino B. Partesano.
   E’ stata la 1° Opera Buffa che Mozart ha messo in musica, con libretto di Lorenzo Da Ponte,  stringendo d’allora collaborazioni importanti.
  Il librettista ha preso in esame, per metterla in musica, la commedia di Beaumarchais, traducendola in italiano che è la lingua originale dell’Opera. C’è voluto l’esplicito assenso di Mozart per depennare dal testo elementi di satira politica, in quanto l’imperatore Giuseppe II temeva l’insurrezione, fomentato dall’odio verso le classi egemoni: che in effetti han sconvolto l’Europa esplodendo nella Rivoluzione Francese. Ma questo controllo non bastò a Giuseppe II per fidarsi di un musicista che conosceva, e volle verificare il testo a Teatro, che gli fu recitato senza musica; solo allora dette il definitivo beneplacido, non rilevando che una certa ironia era lampante riguardo i Governanti
   La trama si svolge col conte d’Almaviva che impersona il baricentro degli avvenimenti; il Conte non sapeva come aver “contatti” con la serva Susanna; cercò di raggiungere lo scopo adducendo una forma, un po’ forzata, con la quale avrebbe avuto diritto ad usufruire della “ius primae noctis”.  Figuratevi il macello, che ci  son voluti 4 atti per giungere alla felice conclusione.
   Molti intravedono allegorie sull’esuberanza degli Aristocratici
, che dopo pochi anni si son dovuti render conto di aver scatenato una Rivoluzione
   Senza tanti riferimenti politici, è evidente nella trama la rappresentazione delle diverse strutture del rapporto: Cherubino e Barbara sono l’Amore Infantile, mentre con Susanna e Figaro s’espande il sentimento, ormai il Conte e la Contessa vivono un rapporto logoro ed alfin Marcellina e Bartolo acquistano la solidità di un Amore Maturo
   Su queste storie i programmi possono elaborare quel che produce un’Intelligenza Artificiale, ma mai raggiungeranno l’espressione intima ed effervescente di cui l’Uomo è protagonista esclusivo.

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