BEAGLE DI MONTICHIARI: ACCUSE DI FALSO IDEOLOGICO E OMESSA DENUNCIA AL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE

(riverflash) – C’è del marcio a Montichiari, ma non alludiamo all’orrida attività di Green Hill, che con la vivisezione sui cani beagle fa qualcosa di atroce.

Il marcio sono irregolarità emerse sulle indagini che hanno portato alla chiusura di Green Hill. Per esempio secondo il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, il comandante della Polizia Municipale della cittadina bresciana, Christian Leali, falsificò il verbale di perquisizione dell’allevamento di beagle del settembre di un anno fa, e omise di comunicare le irregolarità emerse durante il sopralluogo nell’azienda che allevava i cuccioli da destinare alla ricerca scientifica. Per l’accusa il comandante della Polizia Locale di Montichiari deve rispondere di falso ideologico e omessa denuncia. Sul banco degli accusati anche il dirigente del servizio veterinario della Regione Lombardia. Per lui l’accusa è abuso d’ufficio. In particolare il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ritiene che il funzionario della Regione Lombardia diede un’autorizzazione contraria alla legge. Permise al canile di praticare esclusivamente il tatuaggio di riconoscimento dei cuccioli, e non l’applicazione del microchip imposto dalla norma. Ora, alla richiesta di rinvio a giudizio, mancano 15 giorni: il tempo, se gli indagati lo riterranno, per produrre memorie o farsi interrogare.

A dar vita al secondo fascicolo di inchiesta su Green Hill fu la denuncia di un membro del Nucleo operativo regionale zoofilo antibracconaggio. Per maltrattamenti e uccisione ingiustificata di animali sono indagati amministratore, direttore e veterinario dell’azienda che allevava per la vivisezione..

Chiusa l’inchiesta su irregolarità amministrative e caduta l’accusa di irregolarità amministrative nei confronti del primo cittadino di Montichiari, Elena Zanola.

AG.RF  18.04.2013