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BASKET NBA: WARRIORS INARRESTABILI. LAKERS E NUGGETS TORNANO ALLA VITTORIA

di Daniele Mulas  (AG.RF 04.01.2014)  (ore 19,15)
riverflash – Iguodala allo scadere allunga la serie di vittorie per Golden State. Los Angeles e Denver tornano a vincere contro Utah e Memphis, mentre Doc Rivers perde CP3 a Dallas.

Atlanta Hawks vs Golden State Warriors 100 – 101
Il successo dei Warriors porta la firma di Andre Tyler Iguodala. Golden State è alla quarta trasferta consecutiva, un road trip impressionante se si calcolano soprattutto le otto vittorie consecutive – ultima perla questa contro Atlanta – e il secondo posto nella Pacific Division.
La gara per Steph Curry e compagni inizia subito con la bomba da tre dall’avversario Kyle Korver, che porta a 102 il numero di partite di fila in cui ha segnato almeno una tripla. Il match è molto equilibrato nel primo tempo, che si conclude 46 pari. E’ nel secondo tempo che Atlanta scappa: gli Hawks trovano il ritmo grazie a Shelvin Mack e Mike Scott, che escono dalla panchina con efficacia, e alle triple di Pero Antic (16 punti con 4/6 da tre) che costringe Bogut e la difesa Gialloblù ad uscire dall’area. Nel terzo quarto gli ospiti restano in balia dei padroni di casa, con solo il 35% al tiro. A metà dell’ultima ripresa Atlanta corre verso la vittoria portando il +7 del terzo quarto al +15; è allora che i ragazzi di Mark Jackson cominciano a costruire la rimonta. Curry entra finalmente in partita, segnando 14 dei suoi 22 punti nell’ultimo periodo, e sfiorando la tripla doppia grazie ai 9 rimbalzi e 8 assist. Stephen porta più vicini gli Hawks firmando anche il sorpasso 95-96 con 2′ da giocare. Millsap non ci sta, e a tre secondi dalla fine sembra chiudere i giochi riportando avanti Atlanta 100-98. Ma nel basket 3″ sono una vita. Andre Iguodala lo sa bene, e anche Curry, che lascia la responsabilità dell’ultima tripla al compagno sulla rimessa. Come contro i Thunder lo scenario non cambia: tripla a segno e ottava meraviglia per la franchigia californiana, che adesso ad ovest fa davvero paura.

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Dallas Mavs vs Los Angeles Clippers 112 – 119
Vittoria dal gusto amaro per Doc Rivers. Quella di Dallas è stata una partita che ha confermato (se ce ne fosse ancora bisogno) la splendida realtà dei Clippers nella lega: tanti punti, quarta forza ad ovest e giocatori incredibili. Uno su tutti Chris Paul, protagonista fino a quando, nel terzo quarto, non rimedierà un infortunio alla spalla destra durante uno scontro di gioco con Monta Ellis. Tegola per coach Rivers, che dovrà fare a meno del suo playmaker per 3-5 settimane.
La partita è scoppiettante nel primo tempo: Paul, assieme all’altro regista Collison (14 punti tra primo e secondo quarto), è il grande protagonista con 19 punti e 5/6 da tre per riportare i Rossoblù in partita dal -13. I tiratori delle due squadre danno spettacolo con percentuali vicine al 60% e 137 punti (70-67) segnati in totale. Shawn Marion (20 punti per varcare i 17mila in carriera, 82esimo giocatore a riuscirci in NBA)  costringe Griffin a lasciare i blocchi (4/5 da tre), dimostrandosi un ottima spalla per Dirk Nowitzki, mentre dall’altra parte DeAndre Jordan (11/14 al tiro e 18 rimbalzi)  in controllo del ritmo anche senza Paul, risulta essere decisivo per acciuffare Dallas nel terzo quarto. Griffin (25pts, 15 rim), poi, con un break di 16-2, ha cambiato volto al match che, sul 110-103, sembrava essere già concluso, rispondendo all’ultimo step back di Nowitzki con un gioco da tre punti e due liberi (5/5 dalla lunetta nel 4° periodo), seguito poi da Crawford e Collison che chiudono la partita.

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Los Angeles Lakers vs Utah Jazz 99 – 110
Kendall Marshall. E’ questo il nome nuovo in casa Lakers. L’ex prima scelta dei Pheonix Suns era in NBDL a Delawere fino a poche settimane fa. Oggi, 4 gennaio 2014, scende in campo titolare con la canottiera Gialloviola. Un sogno diventato realtà per il playmaker classe 91′ di Dumfries. Ed il sogno sarebbe già perfetto così, magari con un minutaggio irrilevante, pochi punti e l’emozione della prima volta a Los Angeles. Ma il ragazzo scende in campo con personalità e tenacia, trasformando il sogno più bello, nella realtà più divina. Al debutto da titolare firma infatti una doppia doppia con 20 punti e 15 assist (primo a riuscirci in maglia Lakers dal 2004) accanto a quella di Pau Gasol (23 punti e 17 rim) in una prova incredibilmente positiva per la squadra di coach D’Antoni: 33 assist su 42 canestri segnati dal campo e il 41% da tre punti.
La partita sembra essere già segnata nel primo quarto, 29-10 per i Lakers che hanno controllato la reazione dei Jazz, saliti fino al -9 nel secondo quarto con Kanter (16 punti e 10 rimbalzi)  e un grande Hayward (19 dei suoi 22 punti nel secondo e terzo quarto). Come se non bastasse la supremazia in attacco e in difesa di Gasol, l’autorità da vero playmaker di Marshall e le triple di Meeks, le seconde linee (Williams, Kelly e Young) di Los Angeles aprono il distacco con un break di 15-4 nel secondo tempo, chiudendo il terzo quarto sul +16 Lakers. L’ultima ripresa è quella della rimonta Jazz, grazie ai colpi di Jefferson, Kanter e Burke, che cominciano a giocare troppo tardi. La doccia fredda per Utah arriva col solito Nick Young, che vanifica il -4 conquistato dai Jazz segnando 11 dei suoi 16 punti nel 4° periodo. Le triple di Meeks e Marshall pongono la parola fine sul match, che interrompe la serie di sei sconfitte consecutive in casa Lakers. Utah sempre più ultima.

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Denver Nuggets vs Memphis Grizzlies 111 – 108
Vittoria scaccia crisi per Denver, che dopo otto sconfitte consecutive prova a rimettersi sulla giusta strada. Complice della vittoria in casa Nuggets è sicuramente la panchina, fattore imprescindibile nella franchigia del Colorado, anche senza Brian Shaw, in rotta con la società. Il primo tempo, e in particolare il secondo quarto è di stampo Nuggets; i Grizzlies cedono sotto i colpi della coppia Lawson-Foye in ritmo ed un Mozgov da 12 punti in 13′. Memphis ha poi invertito la rotta  della gara solo nel terzo periodo, ripartendo con l’ottimo Zach Randolph (25 punti e 13 rimbalzi, ventesima doppia-doppia stagionale) e Ed Davis a trovare punti facili per il sorpasso (64-69), nell’unico momento in cui la squadra di coach Joerger è riuscita a limitare i Nuggets al 35% dal campo. Nell’ultima ripresa Memphis si tiene viva con le triple di Conley (23 punti 8 assist); elettrizzante il duello nel finale con Lawson, che concluderà la sua gara con 18 punti e 12 assist. Ma i colpi vincenti sono quelli di Fournier (12 punti) e Robinson: sua la tripla del +5 sul -2 Grizzlies a 3′ dalla fine. Il piccolo Nate segnerà anche l’ultimo libero della sua partita che garantisce un possesso di vantaggio. Il secondo libero si ferma sul primo ferro, dando l’occasione a Memphis di riagguantare la partita all’ultimo respiro: rimessa, palla a Miller che forza la tripla. Tiro sbagliato e sirena che consegna la partita agli archivi. Grande vittoria per Denver, che rialza la testa dopo un bruttissimo periodo.

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