AUMENTO IVA E IMU: I “NODI” DEL GOVERNO

“riverflash” – La brutta notizia arriva dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni il quale ha annunciato ieri che i dati sono negativi, mancano circa 8 miliardi ed è quindi impossibile evitare l’aumento dell’iva che dovrebbe passare al 22%. Questo nuovo e a quanto sembra inevitabile aumento, rischia così di mettere in difficoltà il governo Letta che, a questo punto, ha veramente poco tempo per decidere. Anche Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, intervenuto nella trasmissione “Porta a porta”, ha affermato che non si possono fare dichiarazioni in merito allo stop degli aumenti perché non ci sono risorse. D’altronde Saccomanni aveva dichiarato che erano state vagliate alcune possibilità per evitare tutto ciò e una di queste era il rinvio di qualche mese, in attesa del miglioramento dei conti pubblici, ma tale rinvio costerebbe allo Stato 4 miliardi che aggiunti agli altri 4 derivanti dallo stop dell’imu, renderebbero la situazione ancora più drammatica. Egli ha spiegato che i segnali non sono affatto incoraggianti e quasi rassegnato ha fatto intendere che sarà difficilissimo scongiurare l’aumento dell’Iva perché “occorre prima trovare le risorse”. E ora a chi passa “la patata bollente? Spetterà al Presidente del Consiglio Enrico Letta il quale dovrà trovare la soluzione meno drammatica per il Paese mentre Il Pdl insorge, attraverso le parole del suo capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, visto che lo stop ed eventualmente la cancellazione della tassa Imu sulla prima casa, è uno dei cavalli di battaglia del centro destra. Il governo proverà ora a trovare una soluzione in merito entro agosto e secondo quanto riferito da Saccomanni, l’obiettivo del governo è quello di ridurre l’imposizione sul lavoro e sulle imprese (detassazione per chi assumerà con contratti a tempo indeterminato) per reperire finanziamenti attraverso una revisione dei meccanismo di spesa e mettendo mano alle agevolazioni a carattere fiscale.

AG.RF. (MP) 14.06.2013