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ASSISTENZA PEDIATRICA A RISCHIO ALL’OSPEDALE DI TIVOLI

tivoli ospedaledi Simona Boenzi (AG.RF 05.04.2015) ore 09:55

(riverflash) – Day hospital e visite ambulatoriali a rischio. Al San Giovanni Evangelista di Tivoli si va verso una fase di emergenza purtroppo già annunciata. Dalla Unità Operativa Complessa di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale il segnale di allarme arriva forte e chiaro. Allo stato attuale per i medici e il personale ospedaliero è difficile e ai limiti dell’impossibile svolgere il servizio di assistenza pediatrica e la causa principale è la cronica carenza di figure professionali. A denunciare per primo la situazione è stato il consigliere regionale di Forza Italia Antonio Aurigemma, anche vice presidente della commissione “Politiche sociali e salute”, con un’interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori. L’Onorevole Aurigemma, sempre molto attento alle dinamiche del territorio tiburtino, ha chiesto “in quali tempi si provvederà a potenziare le unità mediche necessarie al pieno funzionamento di tale Unità Operativa Complessa e quante unità si intende assegnare per poter ristabilire immediatamente le condizioni di lavoro conformi alla normativa e compatibili con il delicato servizio di assistenza medica svolto”. Attualmente il personale medico in servizio è composto da appena sette unità di cui una con contratto “part time”, una con riduzione dell’orario di lavoro ed esonero dai turni notturni, tre con contratto a tempo determinato a 28 ore settimanali che quasi sempre si trasformano in 38 per garantire la copertura dei turni. A causa del sottodimensionamento dell’organico i medici ruotano in continuazione per coprire i turni h24 del reparto, in più effettuano l’assistenza al pronto soccorso, al day hospital e agli ambulatori pediatrici, al nido e alle sale parto, superando presto il monte ore dello straordinario annuale consentito. Un danno a livello personale e professionale ma soprattutto un elemento di penalizzazione della qualità del servizio e di potenziale aumento del rischio medico. “Questa situazione riguarda direttamente i comuni limitrofi a quello di Tivoli – ci tiene a precisare il consigliere comunale di Guidonia Montecelio Marianna De Maio -. Il nosocomio San Giovanni Evangelista, infatti, è la principale struttura sanitaria di tutta la Asl Roma 5 e dovrebbe assicurare servizi sanitari ad un bacino di utenza pari a circa 400mila persone. Pronto Soccorso Pediatrico, assistenza al nido in sala parto e operatoria per i parti cesarei, assistenza medica e day hospital: per gestire una mole di lavoro del genere occorre aumentare il personale. Non esiste altra soluzione. Mi sento personalmente di dover ringraziare chi fino ad oggi ha tenuto in alto il nome del reparto rinunciando sistematicamente ai riposi settimanali o a quelli spettanti dopo i turni notturni, scontando inoltre l’impossibilità pratica di programmare ferie, solo tenendo fede allo spirito di servizio e mettendo al primo posto della propria vita le esigenze del prossimo e quindi del paziente”. Nell’ultimo anno, per varie ragioni, quattro medici pediatrici hanno cessato il servizio e non sono stati rimpiazzati. I dati stimati del 2015 parlano di 5mila accessi al Pronto Soccorso di Tivoli per pazienti in età pediatrica da 0 a 14 anni con 700 parti e 800 ricoveri con occupazione dei letti continua pari a circa il 100 per cento delle disponibilità. Da segnalare che il Reparto di Pediatria di Tivoli continua ad accogliere trasferimenti per ricoveri dalla stessa Roma e nonostante i problemi segnalati si distingue per la qualità del lavoro svolto quotidianamente, ma questo non può far chiudere un occhio di fronte alla vista di un quadro così facile da interpretare. Una cronica carenza di personale che mette a rischio servizi primari. “Questi problemi si inseriscono in un’oggettiva e notoria difficoltà generale dell’Ospedale di Tivoli – l’intervento dell’assessore ai Servizi sociali del comune di Guidonia Montecelio Marco Berlettano -, ad oggi risulta difficile assorbire la richiesta quotidiana di prestazioni sanitarie. Operare in questa maniera significa innalzare ogni giorno il rischio clinico e di errore professionale con progressivo ed inarrestabile decadimento della qualità del servizio medico assistenziale offerto all’utenza, oltretutto particolare come quella dei bambini. Una buona politica è quella che osserva e segnala problematiche del genere e insieme all’Onorevole Aurigemma siamo convinti di poter portare a casa una vittoria in una battaglia che riguarda tutti noi”.

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